Anno nuovo, tariffe nuove. No, non vi illudete: parliamo soltanto di quelle necessarie per andare al di là delle Alpi in direzione Francia o che bisogna spendere per viaggiare una volta valicatele in direzione Austria. Prova ne sia che, a partire dal 1° gennaio 2023, il pedaggio per transitare nei trafori del Monte Bianco e del Frejus, così come deliberato dalla Commissione Intergovernativa del Traforo del Monte Bianco e corrispondente all’inflazione media maturata nei due paesi al di là e al di qua della montagna tra settembre 2021 e agosto 2022, sale del 7,36%.
Gli altri pedaggi sono riassunti in questa tabella
Rispetto all’Austria, invece, stando a un regolamento del 6 dicembre scorso, i veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 ton dal 1° gennaio 2023 spenderanno mediamente il 2,8% in più, mentre paradossalmente quelli EuroVI dovranno tirare fuori il 4% in più, in quanto non esiste più una differenziazione tariffaria dei costi in base alle classi Euro. Cosa che invece prima esisteva e forniva vantaggi a chi viaggiava con veicoli a minore impatto ambientale.
Per i trasporti effettuati di notte – dalle ore 22 alle 5 – è prevista una tariffa differenziata, più alta di quella diurna, valida sull’intera rete austriaca.
Anche per il prossimo anno, poi, sono previsti pedaggi maggiorati per i tratti alpini o nei tunnel delle autostrade A/9 Phyrnautobahn, A/10 Tauernautobahn, A/11 Karawankenautobahn, S/16 Arlberg Straßentunnel, A/13 Brennerautobahn, mentre sulla A/12 Inntalautobahn la tariffa-base per l’infrastruttura della tratta Innsbruck/Amras-Kufstein include già un supplemento del 25% legato ai costi di realizzazione della nuova linea ferroviaria.
Un veicolo a 4 o 5 assi di classe EuroV, passa da un pedaggio diurno di 0,43966 euro nel 2022 a uno di 0,45121 euro nel 2023, mentre un analogo veicolo di classe EuroVI, si passa da 0,42332 a 0,44033 euro.
