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Autista inseriva la carta tachigrafica a singhiozzo: sanzioni per 35mila euro

È successo in provincia di Ferrara, dove un autista dipendente di un’azienda campana, impegnato in un trasporto di frutta e verdura, è stato fermato dalla polizia municipale Terre e Fiumi. Al momento del controllo tutto appariva regolare, ma poi analizzando i dati dei giorni precedenti sono apparse almeno 237 ore in cui il conducente aveva guidato senza inserire la scheda. E siccome adesso sono 56 i giorni retrospettivi anche la somma di tutte le infrazioni è risultata particolarmente pesante

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Usava il tachigrafo con il singhiozzo. Nel senso che ogni tanto inseriva la scheda e ogni tanto trascurava di farlo. E anche la sua azienda non aveva alcuna premura nello scaricare i dati dalla memoria del tachigrafo, cosa che invece la legge prevede espressamente. È quanto è emerso da un controllo della polizia municipale Terre e Fiumi, in provincia di Ferrara, per la precisione nel comume di Tresignana. Il camion trasportava un carico di frutta e verdura e, per ironia della sorte, nel momento del controllo viaggiava completamente in regola, nel senso che la scheda era inserita e i dati di guida normalmente registrati.

Poi però gli agenti hanno provveduto a scaricare i dati dalla memoria del tachigrafo relativi ai 56 giorni precedenti, li hanno inseriti nel software con cui riescono a effettuare una disamina in maniera rapida e lì sono emerse una serie di infrazioni a catena. Da quanto comunicato i chilometri percorsi senza inserire la carta erano stati 13.554, per un totale di 237 ore di guida non coperte da registrazione.

E qui arriviamo al punto dolente: per le infrazioni sui tempi di guida non funziona il beneficio della continuazione, nel senso cioè che siccome risultano tutte violazioni della stessa norma si applica una riduzione. In questa eventualità per ogni infrazione scatta una sanzione, che l’articolo 179 comma 2 del codice della strada quantifica in questo modo:

«Chiunque circola con un autoveicolo non munito di cronotachigrafo, nei casi in cui esso è previsto, ovvero circola con autoveicolo munito di un cronotachigrafo avente caratteristiche non rispondenti a quelle fissate nel regolamento o non funzionante, oppure non inserisce il foglio di registrazione o la scheda del conducente, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 866 a euro 3.464». In più, il comma 9 dello stesso articolo prevede anche «la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a tre mesi».

Quindi se le sanzioni sono tante, come in questo caso, si sommano. In più siccome adesso il controllo retrospettivo può avvenire su un arco temporale più lungo, praticamente doppio rispetto a prima – su 56 giorni invece che su 28 – l’effetto «sommatoria» diventa ancora più punitivo. 

A questo punto sapendo che, sommando le diverse infrazioni la sanzione complessiva consegnata all’autista campano dalla polizia municipale ammontava a 35mila euro e sapendo pure che, in base all’articolo 174 comma 14 del codice della strada, il mancato scarico dei dati comporta una sanzione da un minimo di 335 a un massimo di 1.336, secondo voi per quante volte l’autista aveva evitato di inserire la scheda tachigrafica?

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