Anche dopo la parziale riapertura del tunnel del San Gottardo, la situazione dei passaggi alpini tra l’Italia e il resto d’Europa appare comunque piena di criticità. Il Brennero è infatti penalizzato dalle limitazioni imposte dall’Austria, mentre per oltre 3 mesi il Monte Bianco rimarrà chiuso al traffico, con i 5.300 veicoli che vi transitano giornalmente che verranno deviati verso il traforo del Frejus (a detta degli esperti insufficiente però a reggere questa mole di traffico).
Ma poiché le disgrazie non vengono mai sole, ieri pomeriggio il maltempo ha provocato una grossa frana nel territorio del Comune francese di Saint-Andrè en Savoie, al confine con Bardonecchia e l’Alta Valsusa, smottamento che ha coinvolto l’autostrada francese A43 che porta appunto alla galleria del Frejus, la Route Dipartimentale 1006 e la linea ferroviaria Torino-Lione. Il cedimento, avvenuto in due momenti successivi, ha interessato un costone della montagna, con 700 metri cubi di roccia e detriti caduti. Fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita.
La frana ha comportato l’interruzione del traffico ferroviario tra Modane e Chambery e di quello stradale fra Saint-Michel-de-Maurienne e Modane, tra le rampe 29 e 30. Di conseguenza, le autorità francesi hanno vietato la circolazione anche nella galleria del Frejus a tutti i veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate. La chiusura dell’autostrada e della ferrovia è a tempo indeterminato, sino allo sgombero dei detriti. È stata inoltre allestita una deviazione sulla RD215 via Saint André, ma solo per i mezzi leggeri. I treni invece non potranno viaggiare almeno sino al 30 agosto compreso.
Il blocco dei mezzi pesanti al Frejus aggrava ulteriormente la situazione delle imprese di autotrasporto che si troveranno in grave difficoltà tra code e rallentamenti. E questo a meno di una settimana dalla chiusura programmata, per 15 settimane di fila, del tunnel del Monte Bianco. Il sistema dei trasporti e dei valichi alpini nell’area del Nord Ovest si conferma fragilissimo e impreparato ad affrontare chiusure impreviste o lavori di manutenzione straordinaria come per il Bianco.
Ricordiamo a questo proposito che, a oltre 60 anni dalla sua realizzazione, il progetto di rifacimento del Traforo del Monte Bianco riguarderà due porzioni di volta di 300 metri ciascuna, con chiusura dal 4 settembre fino al 18 dicembre prossimo. I circa 600 mila veicoli pesanti che ogni anno attraversano la galleria – a canna unica e a doppio senso di circolazione – dovranno scegliere percorsi alternativi verso il Frejus, appunto, o verso il Gran San Bernardo, con aggravio comunque di costi e allungamento dei tempi di percorrenza.