Alzare il gomito e poi mettersi al volante? Presto potrebbe essere il veicolo a impedirlo. A volerlo è il Parlamento di Strasburgo che chiede alla Commissione Europea di varare entro il 2013 una proposta di direttiva per introdurre l’alcolock come equipaggiamento obbligatorio, in una prima fase sui veicoli guidati da autotrasportatori e conducenti professionali, successivamente per tutti coloro che sono recidivi per guida in stato d’ebbrezza.
Prima di allora si dovranno però definire degli standard, dal momento che i dispositivi presenti oggi sul mercato hanno caratteristiche differenti.
L’alcolock, che impedisce l’avviamento del veicolo fino a quando il conducente non risulta idoneo alla guida, è già proposto anche da alcuni costruttori (Volvo, Scania, Mercedes-Benz) che offrono la predisposizione dalla fabbrica per l’alcolock, in modo da agevolare l’installazione del tipo di dispositivo desiderato. Al momento di avviare il motore, l’alcolock richiede al conducente di respirare in un boccaglio. Se nell’aria esalata viene rilevata la presenza di alcol, l’avviamento viene bloccato.
Il giro di vite del Parlamento europeo punta a ridurre del 50%, entro il 2020, il numero di vittime che oggi si aggira intorno a 35 mila. Oltre all’inserimento dell’alcoltest i parlamentari europei hanno richiesto, inoltre, esami della vista ogni 10 anni (ogni 5 dopo i 65 anni), corsi obbligatori sul primo soccorso e l’armonizzazione delle norme sui pneumatici invernali.
A proposito di limiti, tra le misure richieste spicca quella di portare del limite di velocità a 30Km/h nelle zone urbane residenziali e su tutte le strade a senso unico, prive di piste ciclabili. Infine, è stata sottolineata la necessità di rendere più sicuri guard-rail e barriere, causa di troppe vittime ogni anno tra i motociclisti.
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