«Occorre puntare sullo sviluppo di una mobilità intelligente in grado di portare benefici sia all’utente del trasporto che all’intero sistema economico italiano» a esserne convinta è Rossella Panero, presidente di TTS Italia che nell’ambito del convegno svoltosi oggi a Roma “Smart Mobility: un’opportunità per la crescita” ha presentato le 5 aree di intervento nelle quali una massiccia dose di tecnologia e digitalizzazione sarebbe in grado di incidere fortemente sullo sviluppo dell’intero sistema Paese: Mobilità urbana, Mobility as a Service, Logistica, Sicurezza stradale e Smart road. La mobilità intelligente a cui fa riferimento a presidente porterebbe a una riduzione del 20% dei tempi di spostamento e all’aumento del 10% della capacità infrastrutturale.
Per perseguire questi obiettivi c’è bisogno sia di coperture finanziarie, sia di una spinta verso un trasporto pubblico locale più smart, l’implementazione del MaaS, il sistema basato su piattaforme tecnologiche che consentono di rendere disponibili diversi servizi offerti su un territorio (sosta, pedaggio/ZTL, car sharing, ecc.), consentendo un pagamento unico ma in primis la definizione di Linee guida che possano garantire lo sviluppo di un mercato armonizzato.
Per le smart road e i veicoli connessi sarebbe necessario l’inserimento nella prossima legge di Stabilità di una quota di finanziamento per le applicazioni sulla rete infrastrutturale italiana. Infine, per snellire la mobilità urbana sarebbe utile una quota di finanziamento a favore degli enti locali che stanno realizzando Piani urbani della mobilità sostenibile.
L’Italia è un Paese che si muove su gomma: il 91,19% degli spostamenti avviene su strada con evidenti esternalità negative in termini di congestionamento, inquinamento ambientale e sicurezza. A questo va aggiunto che la domanda di trasporto stradale presenta notevoli squilibri territoriali, poiché i flussi di traffico sono maggiormente concentrati su alcune direttrici e intorno alle principali aree metropolitane e industriali del Paese.
Sul fronte della sicurezza, i valori dell’incidentalità stradale rimangono molto alti soprattutto in ambito urbano dove si verifica circa il 75% degli incidenti, con impatti sociali ed economici preoccupanti. Gestire in maniera “smart” la mobilità significa incidere in modo rilevante sulle criticità. Esperienze avviate in altri Paesi europei e negli Stati Uniti hanno dimostrato che l’applicazione degli ITS porta a una riduzione dei tempi di spostamento dell’ordine del 20%, a un aumento della capacità della rete dal 5 al 10 per cento, a una diminuzione degli incidenti del 10-15%, delle congestioni del 15%, delle emissioni inquinanti del 10% e dei consumi energetici del 12%.