Il Sistri sembra sempre più sbriciolare. E dopo l’interrogazione della scorsa settimana da parte del Pd, anche la Lega cambia posizione e, per opera del suo relatore in commissione Finanze, Maurizio Fugatti (insieme al suo collega del Pdl, Giuseppe Marinello), introduce un emendamento al Decreto Sviluppo, che prevede una lunga proroga del sistema di tracciabilità dei rifiuti, che arriva dritta dritta al giugno 2012. Rispetto però alla stesura originaria del testo, che faceva slittare il sistema soltanto per le aziende con meno di 50 dipendenti, stamattina c’è stato in sede di Commissione un ridimensionamento, visto che adesso il tetto dimensionale scende a meno di 10 dipendenti. Certo, non c’è ancora certezza sull’approvazione dell’emendamento, in discussione all’interno delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, ma dal Consiglio dei Ministri è già giunto il via libera per porre la fiducia sul provvedimento (da approvare entro il 12 luglio), visto pure l’alto numero di emendamenti presentati: più di 1500, di cui 1004 giudicati ammissibili.
Nella sua prima stesura, l’emendamento introduceva anche un’altra importante norma – stamattina giudicata inammissibile – che proponeva di rendere effettivo il pagamento della quota annuale soltanto a partire dal primo anno di integrale operatività del Sistri. Insomma, di congelare il versamento fino all’effettiva partenza del sistema. Ma come detto la norma non deve essere piaciuta a chi tiene sotto controllo i conti dello Stato: soltanto per il 2010, infatti, il Sistri ha fatto entrare nelle tasche del ministero competente oltre 100 milioni di euro. E forse non c’è molta voglia di rimetterli in gioco.