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Si allarga il coro dei NO alla deviazione del Corridoio Baltico-Adriatico

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La notizia è di qualche giorno fail tracciato del Corridoio Baltico-Adriatico potrebbe essere modificato e deviato verso la Slovenia con la creazione di un ramo indipendente che dovrebbe collegare Graz–Maribor–Lubiana–Capodistria. Ed è un’eventualità che intaccherebbe futuro e ruolo degli scali italiani su cui il corridoio impatta allo stato attuale, in modo particolare del porto di Trieste prossimo al porto di Capodistria una manciata di chilometri. Un’eventualità che solleva un coro di no.
«La Slovenia sta manovrando per deviare il tracciato del Corridoio Adriatico Baltico sul porto di Capodistria: come abbiamo già fatto nel 2009, faremo tutto il possibile per evitare questo ulteriore colpo a Trieste». A lanciare il monito è l’europarlamentare (nonché candidata del Pd alla carica di governatore del Fvg nelle elezioni regionali del 2013) Debora Serracchiani che, insieme a David Sassoli, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, ha chiesto in una lettera al ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi e al ministro delle Infrastrutture Corrado Passera, di intervenire «con la massima determinazione in sede di Consiglio europeo» per bloccare «le manovre della Slovenia tese ad assicurare un collegamento diretto del porto di Capodistria con il corridoio Adriatico-Baltico.»
«Ha ragione l’On. Serracchiani nel ritenere che chiedere un ramo indipendente del Corridoio non sarebbe un modo di fare sinergia, ma di alimentare insani processi di distorsione competitiva – afferma con fermezza Alessandro Ricci presidente dell’Unione Interporti Riuniti dell’Interporto di Bologna – Ritengo sia fondamentale impedire questa diramazione e confermare il network prioritario dell’Europa (10 core network corridors) così come è ad oggi, ostacolando qualsiasi tentativo di personalizzazione infrastrutturale per fini non comunitari. L’invito e l’auspicio è che anche le forze politiche italiane competenti e attive nelle materie che l’argomento in questione tocca si adoperino per sostenere questa posizione.»

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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