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Se non parte il Sistri il ministero rischia pesanti penali. E se si facesse a meno delle sanzioni?

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Mancano appena sei giorni all’introduzione del Sistri. E siccome le sfighe non arrivano mai da sole potrebbe essere che quel giorno porti con sé anche l’aumento dell’IVA al 22%. Sarà veramente così? Per quando riguarda l’Iva difficile avanzare previsioni. Per quanto riguarda il Sistri, la risposta è: sì. Nel senso che il Sistri è certo che partirà per il semplice motivo che ormai è praticamente impossibile sciogliere il contratto con la Selex, la società di Finmeccanica che ha creato e si avvia a gestire il Sistri. Il fatto è che far saltare il contratto comporterebbe, secondo l’Avvocatura dello Stato, il pagamento di pesanti penali e aprirebbe una strada al contenzioso che il ministero vorrebbe evitare.

Ma ovviamente non per questo si possono creare pesanti disagi alle imprese. Ed ecco perché già nel testo del D.L. n. 101/2013 è stato inserito un regime sanzionatorio light, basato si un periodo transitorio di sei mesi durante il quale le sanzioni di cui all’art.260 bis del D.lgvo n. 152/2006 (Testo Unico ambientale), limitatamente alle violazioni di cui al comma 3 (rilascio di informazioni incomplete o inesatte), al comma 5 (inadempimenti a obblighi previsti dal sistema) e al comma 7 primo periodo (mancanza della copia cartacea della scheda Sistri durante il trasporto di rifiuti), saranno applicate solo quando le aziende commettano più di tre violazioni nello stesso arco temporale di sei mesi.

Ma non è tutto, perché il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, dopo aver ascoltato le audizioni in parlamento delle organizzazioni di categoria (Rete Imprese Italia e Confindustria), si è detto disponibile non soltanto a semplificare il sistema, ma anche a lavorare ulteriormente sul regime sanzionatorio.

E questa cosa non deve essere completamente campata in aria, visto che anche da parte delle stesse organizzazioni di categoria arrivano segnali che vanno in tal senso. Il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, per esempio, dal suo consueto resoconto settimanale on-line, dice testualmente che «una delle ipotesi sulle quali si sta lavorando è quella di avviare una fase sperimentale senza che la parte sanzionatoria entri in vigore», proprio per limitare i danni di eventuali inefficienze del sistema.
Tutto questo, cioè, indurrebbe a pensare che forse il Sistri partirà come promesso il 1° ottobre, ma potrebbe essere alleggerito della parte sanzionatoria, nel senso che dovrà essere rispettato, ma almeno per qualche mese si potrebbe chiudere un occhio rispetto alla sua puntuale applicazione. Sarà veramente così?

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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