I lavoratori di Esseti Spa di Bologna sono sul piede di guerra. A indurli allo sciopero è stato il mancato pagamento degli stipendi da parte dell’operatore impegnato nella distribuzione e nelle consegne dell’ultimo miglio per conto di Amazon, nota fino al recente cambio di denominazione sociale come Salerno Trasporti. Per la precisione il ritardo nei pagamenti degli oltre 100 dipendenti è iniziato a ottobre, mentre da febbraio c’è stato un totale blocco. Non è un mezzo gaudio, ma la locale Filt-Cgil, puntualizza che siamo davanti a un male comune, che interessa i lavoratori di tutte le filiali. La cosa grave a Bologna è che la sospensione sia avvenuta senza fornire una puntuale giustificazione e «senza spiegare quali sono le reali condizioni in cui versa attualmente questa azienda».
Un dipendente della Esseti intervistato dal Corriere di Bologna ha raccontato di come il lavoro sia enormemente cresciuto negli ultimi anni e che sei anni, al momento dell’assunzione, consegnava 100-120 pacchi, adesso è capitato «di portare in giro più di 300 pacchi», lavorando 39 ore distribuite in 5 giorni, in cambio di 1.705 euro lordi da integrare con l’indennità di trasferta quantificata in base al contratto collettivo.
Esseti vanta una collaborazione storica nella fornitura di servizi ad Amazon. E non a caso lo stesso colosso dell’e-commerce si è detto pronto a pagare direttamente gli stipendi al posto di Errebi, usando i soldi che deve a questa società per i servizi passati. Ma a quanto dicono sia i lavoratori impegnati nella protesta sia i rappresentanti sindacali, non esiste un testo scritto da cui si evincono termini e modalità. E proprio in conseguenza di questa condizione poco chiara, è partito lo sciopero, perché a prescindere dal fatto che Amazon pagherà direttamente, non è concepibile, sostengono alla locale Filt-Cgil, che «il sistema possa mettere i lavoratori in condizione di non sapere se e quando il proprio lavoro sarà retribuito. Pretendiamo quindi di conoscere lo stato finanziario dell’azienda e di avere garanzie per tutti i lavoratori sui mesi a venire».
È molto importante che Filt-Cgil descriva come l’accaduto come emblematico, vista la reiterazione con cui accade: «Improvvisamente smettono di pagare gli stipendi senza apparenti motivazioni – si legge in una nota – salvo poi emergere problemi aziendali enormi, che, nella maggior parte dei casi, hanno rivelato anche situazioni di illegalità».