Mentre il mercato italiano dei semirimorchi fatica a uscire dalle secche, segnali in controtendenza arrivano dalla Schmitz Cargobull, che ormai da qualche mese raccoglie nel settore dei frigo un numero di ordini in costante aumento – circa il 30% rispetto ai primi mesi del 2012 – al punto che lo stabilimento di Vreden, in Germania, è arrivato a sfornare circa 1.500 veicoli al mese, lavorando su tre turni al giorno, sette giorni alla settimana e soprattutto aprendo le porte a 150 dipendenti in più.
In Schmitz Cargobull giustificano questo successo anche con la partecipazione alle principali fiere europee, in cui per i clienti diventa possibile toccare con mano ed eventualmente ordinare direttamente i rimorchi. Il direttore commerciale Ulrich Schöpker sottolinea che soltanto al «Comtrans a Mosca, abbiamo ricevuto più di 1.600 ordini, di cui 1.200 sono stati proprio per rimorchi frigo». E nella prospettiva del «Solutrans di Lione, in cui Schmitz Cargobull andrà a presentare il nuovo S.KO COOL Executive, stiamo già ricevendo segnali positivi».
Inoltre, prosegue Schopker, «il successo dei semirimorchi frigo di Schmitz Cargobull dipende pure per un verso dalla qualità e dall’affidabilità del prodotto e, per un altro, dalla possibilità di ottenere in tutta Europa servizi dedicati».
Dietro l’exploit produttivo di Schmitz Cargobull, invece, c’è soprattutto la capacità di aver reso gli stabilimenti produttivi altamente flessibili tramite una modularizzazione delle linee di prodotto, di modo che di fronte a una domanda volatile sul mercato, la produzione è in grado di rispondere tempestivamente. E in questo modo i clienti possono ricevere dei veicoli realizzati «su misura» molto velocemente. Anche perché il termine «stardard», ormai, non ha più accesso nella casa dell’elefante: dietro ogni veicolo prodotto, cioè, c’è sempre l’ordine di un cliente.