«Quanto vale la tua salute?» il progetto di MAN Truck & Bus Italia allarga il proprio raggio d’interesse verso i malati di Covid e quelli dimessi dalle terapie intensive.
Partita un anno, fa in collaborazione con Health Telematic Network (HTN), società italiana leader in telemedicina, e con l’Università di Brescia, l’iniziativa portata avanti dalla filiale italiana del costruttore bavarese, è nata per consentire un monitoraggio della salute e degli operatori del trasporto attraverso una App.
Ora, sempre attraverso la App sviluppata da HTN si ha la possibilità di curare i malati o i convalescenti da Covid-19 presso la propria abitazione e di poterli monitorare mediante il rilievo dei parametri clinici (temperatura corporea, saturazione periferica di ossigeno, pressione arteriosa, frequenza cardiaca) con la raccolta di dati come sintomatologia, stato emotivo e relazionale.
La gestione è, in prima battuta, a carico del pool di infermieri professionali, che si occupa di esaminare l’evoluzione clinica raccolta nella “Covid Card” del paziente, dove sono ravvisati i possibili allarmi generati dai dati inseriti nell’App (per esempio, un calo dei livelli di ossigeno) e quindi indirizzare la gestione e le decisioni cliniche al medico che ha preso in carico il singolo paziente.
L’App ha un ruolo centrale in quanto rappresenta il tramite attraverso il quale il paziente (o il “caregiver” domiciliare) inserisce i dati rilevati dagli strumenti di misurazione (saturimetro, termometro, sfigmomanometro) che vengono quindi inviati ad HTN nella piattaforma Telmed, analogamente a quanto è avvenuto con i primi candidati del progetto “Quanto vale la tua salute?”.
MAN Truck & Bus Italia prosegue così il suo impegno nell’introdurre sempre di più l’uso della telemedicina nel mondo dell’autotrasporto; apripista fu nel 2017, la campagna «Ama il tuo cuore» con cui si offriva la possibilità di effettuare un elettrocardiogramma gratuito presso le concessionarie MAN in Italia.
un paio di anni più tardi ecco il nuovo progetto «Quanto vale la tua salute?» pensato per richiamare l’attenzione sugli stress e sui rischi che minacciano la salute dei conducenti di veicoli commerciali. È infatti noto come l’autista professionale, più di ogni altro utente della strada, ha una grande responsabilità, non solo per le specificità del veicolo che quotidianamente guida, ma anche perché passa gran parte del suo tempo lavorativo sulla strada, con tutte le ricadute in termini di stress e affaticamento che questo comporta.
Da diversi studi e sondaggi emerge che la categoria degli autotrasportatori è più a rischio di patologie quali ipertensione arteriosa, diabete, obesità e problemi muscolo scheletrici conseguenti a uno stile di vita caratterizzato da sedentarietà, alimentazione non corretta, consumo di tabacco e alcol. Il progetto monitora, durante la normale attività lavorativa, i parametri vitali di un campione statisticamente significativo di autisti. I dati, raccolti in un dossier sanitario personale “webbased”, vengono poi analizzati dall’Università di Brescia e utilizzati come base per ulteriori approfondimenti e studi sulla categoria per lo sviluppo di soluzioni che possano ridurre i fattori di rischio e quindi aumentare la sicurezza sulla strada.
Oggi, le restrizioni imposte dalle normative anti-Covid, hanno temporaneamente sospeso il progetto che riprenderà non appena possibile anche sulla scia dei primi rilevamenti nel corso dei quali sono emersi alcuni casi limite che hanno richiesto una prosecuzione del monitoraggio e l’avvio di ulteriori accertamenti, mettendo al riparo gli autisti da possibili gravi rischi.