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Poste Italiane a tutto e-commerce: apre a Bologna il più grande hub italiano di settore

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Quando qualcosa si definisce «il più grande d’Italia» bisogna poi saper argomentare l’affermazione con i numeri. Tra quelli forniti da Poste Italiane per descrivere il nuovo hub dedicato all’e-commerce, inaugurato questa mattina all’interporto di Bologna, uno appare eloquente: 250 mila. Sono i pacchi che la struttura, grazie a un sistema robotizzato di nuova generazione, a tre sorter distinti in base alle destinazioni e una capacità di gestire su una linea i pacchi di piccoli dimensioni (grandi al massimo come una scatola di scarpe) e su un’altra quelli più grandi (dalle grandi TV da 75′ ai divani a tre posti, fino alle piccole imbarcazioni), riesce a smistare ogni giorno. Con questo apporto da qui a breve il gruppo guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante dovrebbe portare a 900 mila le consegne giornaliere, così da diventare «il più grande» distributore di pacchi e corrispondenza del paese. D’altra parte, se già attualmente con 500 mila consegne giornaliere e 127 milioni annue presidia il 33% del mercato consegnando di fatto un pacco su tre di quelli spediti in Italia, un domani arrivando quasi a raddoppiare la sua capacità di servizio dovrebbe raggiungere livelli ancora maggiori. 

Anche se parliamo di un mercato – quello dell’e-commerce – in fase espansiva e rispetto al quale l’Italia è ancora indietro, ma con decisi segnali di recupero. Su un valore mondiale di 2.500 miliardi di euro, infatti, esattamente i due terzi li assorbono insieme la Cina (1.000 miliardi) e gli Stati Uniti (620). L’Italia con i suoi 27,5 miliardi appare piccola, ma in compenso è cresciuta tra il 2017 e il 2018 del 16%. Attualmente, tanto per fornire un riferimento continentale, i cittadini europei acquistano ogni anno 10 pacchi on line. Una media creata grazie ai 22 pacchi annui ordinati dai tedeschi e ai 3 degli italiani. Ma qui il bicchiere va visto mezzo pieno, nel senso che più che soffermarsi sulla dimensione ridotta dei numeri, bisogna valutare l’elevato potenziale di crescita. E l’hub bolognese di Poste Italiane, esteso su 75 mila metri quadri (di cui 23.600 coperti), animato da 340 impiegati, in grado di utilizzare 544 uscite, di ospitare contemporaneamente 182 camion su altrettante rampe di carico con attracco diretto e di smistare ogni ora 34.000 pezzi, ha tutto quanto occorre per accompagnare tale crescita. Ma la forza di Poste Italiane, come ha anche ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente all’inaugurazione, è sempre stata la capillarità, la capacità di coprire anche le parti più remote del territorio. E la possibilità di connettere in una sola giornata l’hub di Bologna (come peraltro quelli di Milano, Roma e Piacenza) con questa rete diffusa composta da 90 filiali e da 13.000 uffici postali può rivelarsi l’autentico valore aggiunto. Anche perché a valle dell’impianto, le Poste possono contare su 27.000 portalettere, su 4.000 corrieri espresso targati SDA e su una rete di oltre 3.000 tabaccai e di 350 docker automatici, che entrano in gioco sia per il ritiro degli acquisti on line, sia per la consegna dei resi.

Insomma siamo davanti a «un’infrastruttura strategica – come l’ha definita Del Fante – che consente di proseguire nel solco della grande trasformazione del core business di corrispondenza e pacchi e di valorizzare al meglio il potenziale di crescita dell’e-commerce». E quanto questo riconversione del business sia efficace lo si coglie soprattutto nell’attività portalettere, perché malgrado il settore della corrispondenza sia crollato tra il 2013 e il 2018 del 29%, lo scorso anno sono arrivati a consegnare 60 milioni di pacchi, quando nel 2017 arrivavano a malapena a 35. Il tutto grazie a una crescita imponente dell’e-commerce che nei cinque anni scorsi è lievitato del 56% e nei primi tre mesi del 2019 ha fatto registrare un sorprendente +35%.

In più per Poste Italiane ci sono da valorizzare le opportunità offerte dalla digitalizzazione dei servizi, ci sono cogliere i vantaggi offerti dalla convergenza tra pagamenti digitali e telecomunicazioni mobili (già oggi un quarto degli acquisti effettuati on line – ha spiegato Del Fante – avviene con carte Postepay), c’è da sfruttare una lunga serie di sinergie di cui può beneficiare l’intero Paese. D’altra parte l’AD del gruppo lo ha detto con chiari numeri: «ogni milione di euro investito da Poste, ne genera sei sul PIL e muove un’occupazione di 90 persone». 

L’hub dell’interporto di Bologna ha comportato per Poste Italiane un investimento di 50 milioni di euro, utilizzati anche per sistemare sulla copertura 5.500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, sufficienti a generare una quantità di energia superiore al fabbisogno dell’impianto.

Alla cerimonia di inaugurazione oltre all’AD Del Fante e al presidente Mattarella, hanno partecipato il Vice Presidente del Consiglio, nonché ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, il sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il sindaco della città metropolitica di Bologna, Virginio Merola.

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La redazione di Uomini e Trasporti

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