Il porto di La Spezia espone gli autotrasportatori a molte difficoltà: code di accesso al porto, tempi di attesa interminabili (fino a 4 ore), una canalizzazione del traffico che genera lungaggini, problemi alle sbarre per il riconoscimento dei badge e di conseguenza forti ostacoli a rispettare le normative sui tempi di guida e riposo. Una soluzione, in realtà, era stata trovata lo scorso luglio attraverso il progetto APNet, finalizzato a rendere maggiormente efficiente il sistema portuale attraverso un flusso organizzato delle merci, a ridurre i tempi di attesa e a implementare il livello performante del sistema. Ma sinora tutto tace.
Ecco perché Confartigianato Trasporti e Fita Cna denunciano la situazione definendola non più tollerabile, hanno preparato un documento firmato dalle aziende e reclamano un incontro urgente con l’autorità portuale. «L’Autorità Portuale – dichiarano Vincenzo Burroni e Pier Luca Mainoldi, rispettivamente presidenti delle locali sezioni di Confartigianato Trasporti e di Fita Cna – si è impegnata nella definizione di buone pratiche operative nel ciclo portuale documentale, nell’implementazione degli strumenti tecnologici al fine della comunicazione dei ritardi e delle code. Purtroppo sinora non sono stati ancora introdotti neppure gli immediati correttivi proposti dagli autotrasportatori, mentre i terminalisti pensano solo alla fruizione dei loro spazi e dei loro tempi non lavorando adeguatamente in sinergia con la categoria degli autotrasportatori sui quali vengono scaricate così tutte le inefficienze, le responsabilità ed i costi generati della filiera». Per questo motivo le Associazioni propongono di avviare un ragionamento con Autorità Portuale e terminalisti sull’indennizzo dei tempi e i ritardi nel terminal.
Porto di La Spezia: autotrasporto denuncia tempi di attesa intollerabili
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