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Personale di ribalta: accordo Fedit-sindacati per «sposare» lotta alla precarietà con flessibilità

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La logistica è in difficoltà. O meglio, è in difficoltà in particolare chi lavora per la logistica e si trova in condizioni di precarietà, troppo spesso esposte a sfruttamento. Ma d’altra parte è evidente che quando un anello soffre, tutta la catena ne risente. Ed ecco perché anche la Fedit, l’associazione che raggruppa soprattutto gli spedizionieri, si è confrontata con i sindacati confederali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, per arrivare a sottoscrivere a metà febbraio presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti un accordo innovativo, finalizzato proprio a costruire un nuovo modello di lavoro per il personale di ribalta.
L’obiettivo condiviso dalle parti era essenzialmente quello di individuare meccanismi per incentivare le imprese, anche in forma cooperativa, a ricorrere a rapporti di lavoro dipendente per il personale di ribalta soggetto al CCNL di settore, seppure stipulando, a livello aziendale, degli accordi con cui affrontare alcune materie in un’ottica di flessibilità, di competitività e di garanzia occupazionale.

In base all’accordo Fedit/sindacati confederali, in questi accordi sindacali aziendali si potrà convenire:
Orario di lavoro. Ferma restando la durata dell’orario di lavoro ordinario in 39 ore settimanali, è possibile una distribuzione su sei giorni settimanali (lunedì/sabato) ed essere determinato come media su un arco temporale di 6 mesi. Inoltre, per superare il tetto delle 8 ore giornaliere, la prestazione lavorativa potrà essere articolata con un minimo di 4 e un massimo di 10 ore giornaliere, con un nastro lavorativo giornaliero non superiore a 13 ore.
Dal lato dei costi, le ore di lavoro prestate di sabato, quando rientrano nel normale orario di lavoro settimanale, non subiranno maggiorazione.
Part Time. Sarà possibile negoziare una nuova modalità di rapporto di lavoro a tempo parziale, con una durata minima della prestazione ordinaria di 16 ore settimanali (al posto delle 20 previste dal CCNL), con una prestazione minima di 4 ore giornaliere consecutive. La variazione in aumento della durata della prestazione lavorativa nonchè la modifica della sua collocazione, in virtù di tali clausole elastiche/flessibili, dovrà essere comunicata al lavoratore con un preavviso di almeno 11 ore prima della prestazione lavorativa (rispetto ai 7 giorni di calendario che prevede il nostro CCNL). Altresì, le prestazioni lavorative rese secondo modalità elastiche potranno superare in ogni anno solare il limite complessivo procapite del 20% della prestazione concordata.
Reperibilità. I lavoratori destinatari delle linee guida sono tenuti a essere reperibili in ore non lavorative per sopperire a esigenze aziendali, secondo modalità da definirsi a livello di accordo aziendale.
Inquadramento contrattuale. Il personale neo assunto addetto alla movimentazione merci sarà inquadrato, per effetto degli accordi aziendali previsti dalle presenti linee guida, al livello 6°J per quanto riguarda il profilo di «attività manuali di carico e scarico merci- facchino» e al livello 6° per quanto riguarda il profilo di «facchino qualificato». Il lavoratore, trascorso un periodo di 24 mesi decorrenti dalla data di assunzione, verrà inquadrato nel livello contrattuale di corrispondenza professionale.
Malattia. Laddove a livello aziendale si riscontrasse che le assenze per malattia raggiungono livelli tali da incidere negativamente sulla normale organizzazione del lavoro, le parti debbano intervenire individuando misure e strumenti finalizzati a ridurre tale fenomeno.

Gli accordi aziendali, da depositarsi presso un osservatorio in costituzione presso l’Ente Bilaterale del settore (Ebilog), sia di stabilizzazione che di internalizzazione del personale di ribalta, avranno durata triennale. Per la loro validità, gli accordi dovranno essere sottoscritti dalle parti firmatarie.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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