Sono circa 50 le persone – soprattutto stranieri – che hanno beneficiato, sotto lauto compenso, di patenti di guida prese letteralmente a “occhi chiusi”.
Il sistema truffaldino, ideato da un imprenditore calabrese aiutato da funzionari pubblici conniventi, consisteva proprio nella concessione di patenti di guida, di ogni tipo, in cambio di tangenti che potevano arrivare fino a 14 mila euro.
La truffa, partita dalla Calabria, si è estesa coinvolgendo anche autoscuole, società di pilotaggio e nautiche nelle province di Pistoia e Brescia.
Inchiesta
Dalle indagini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria è emerso un quadro sconcertante: una vera e propria associazione a delinquere che, con il benestare dei titolari delle autoscuole, dei dipendenti e degli esaminatori (13 le persone in tutto), vedeva concedere patenti di ogni tipo a soggetti che, in alcuni casi, non spiccicavano neanche una parola di italiano.
La concessione della patente poteva avvenire grazie a un esaminatore zelante che compilava il test al posto dei candidati ovvero che consentiva loro l’utilizzo dei cellulari per aiutarsi nelle risposte. C’è chi addirittura ha superato il test a computer spento oppure non essendo proprio presente nell’aula dove si svolgeva l’esame. Un’ulteriore tecnica, ormai consolidata, era quella dell’utilizzo degli auricolari miniaturizzati, che consentiva ai candidati di confrontarsi e suggerirsi le risposte oltre che essere aiutati direttamente da terze parti.