Una partnership con Volkswagen e Scania? Secondo il CEO di MAN Georg Pachta-Reyhofen si può fare. Lo ha dichiarato nel corso dell’Assemblea generale annuale di Man Se, specificando che “il comitato esecutivo e quello di vigilanza sono convinti che una più stretta cooperazione tra MAN, Scania e Volkswagen porterà considerevoli vantaggi e permetterà importanti sinergie negli acquisti, nello sviluppo e nella produzione”. Tutto questo senza far perdere identità ai singoli marchi.
D’altra parte, bisogna anche ricordare che il 31 maggio Volkswagen aveva volutamente superato il 30% di partecipazione nella casa di Monaco, rendendo così obbligatorio il lancio dell’Opa. Soltanto che l’offerta avanzata, pari a 95 euro per azione ordinaria e poco meno di 60 per le privilegiate, erano poca cosa rispetto ai prezzi di mercato, tanto che da parte di MAN c’era stato un diniego. Però, superato la soglia del 29 giugno senza una accettazione dell’Opa, Volkswagen avrà campo libero per acquistare azioni di MAN direttamente sul mercato. E la casa tedesca in questo momento ha in cassa un tale livello di liquidità che avrebbe difficoltà a rastrellare quanto più desidera.
Guardando poi all’andamento del Gruppo, Pachta-Reyhofen ha aggiunto che il Gruppo MAN ha riconfermato l’outlook positivo per l’anno fiscale in corso e si attende una crescita nei ricavi del 7-10% e un punto percentuale in più come ritorno sulle vendite.
Nel primo trimestre la raccolta ordini della società è salita del 26%, portando a un incremento dei ricavi di oltre il 19%, a 3,72 miliardi di euro. Rispecchiando la situazione positiva del mercato, nel primo trimestre l’utile operativo ammonta a 325 milioni di euro.
Una delle ragioni principali per la positiva situazione finanziaria della società è il successo ottenuto nei mercati BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), nei quali MAN è leader di mercato.
Infine, l’assemblea si è espressa positivamente sulla proposta del cda di distribuire un dividendo di 2 euro per azione, quando lo scorso anno era stato di 25 centesimi.