Accordo in vista tra Ecomouv e il governo francese. La controllata del gruppo Autostrade per l’Italia (Atlantia), che ha realizzato il sistema di riscossione dell’ecotaxe per i veicoli pesanti, lo ha messo infatti a disposizione dell’Eliseo. Se dopo le opportune verifiche a Parigi ne valideranno il funzionamento, a quel punto, trascorsi tre mesi dalla consegna dei dispositivi, lo stesso governo dovrà corrispondere a Ecomouv un affitto mensile di 20 milioni di euro, per un totale di 240 milioni l’anno. Tutto questo anche se di fatto l’ecotaxe è stata rinviata senza indicare una data di scadenza. Come a dire, il governo francese paga per qualcosa che non usa.
La ragione di questo cambio di rotta nella gestione della questione è dovuto essenzialmente a due fattori: il rischio per l’esecutivo francese di pagare una penale di quasi un miliardo in caso di cancellazione del rapporto con Ecomouv, che agli occhi dell’opinione pubblica forse avrebbe prodotto un’immagine ancora più dannosa; il passaggio di testimone nella cura della vertenza dal duro ministro dell’Economia Pierre Moscovici, al ministro dei Trasporti, Frederic Cuvillier, decisamente più propenso al dialogo.