Si continua a parlare dell’annoso problema legato alla gestione dei pallet e l’occasione è stata un convegno organizzato da Fiap per commentare e proporre modifiche alla Legge 127/2010 e alla norma che regola il commercio e l’interscambio dei pallet. L’argomento pallet suscita da sempre un misto d’interesse e indignazione nel mondo dell’autotrasporto che, come sottolinea in una nota Fiap «si trova vessato dagli interessi di una frangia di malavitosi che si è infiltrata nel commercio dei pallet usati, e da una certa committenza senza scrupoli, che sembra non voler comprendere che esiste una legge che regola l’interscambio».
All’incontro erano presenti molti operatori del settore e rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno dato vita a un vivace dibattito sulla problematica, tutta italiana, che impatta pesantemente sull’autotrasportatore stretto tra la morsa di un destinatario che non vuole rendere i pallet (allettato dalla vendita dei legni in nero) e quella del committente che pretende la restituzione di pallet a condizioni anche migliori di come li aveva consegnati. Diversa invece è la situazione oltre confine dove la mancanza di questo commercio parallelo e modus operandi più imprenditoriali non danno vita al problema.
Massimo Bagnoli, presidente di Fiap, ha sottolineato come l’autotrasportatore italiano rappresenti l’anello debole della catena dove il committente «risolve il problema addebitato i pallet all’autotrasportatore a prezzi variabili, che vengono trattenuti contestualmente al pagamento dalle fatture. Pratiche, queste, entrambe illegali». In questo scenario, il ricorso al pallet pooling contribuirebbe a sanare la situazione, una pratica con molti benefici e compatibilità economica per le grandi realtà, ma ancora meno conveniente per la gestione di flussi minimi. Per Bagnoli il problema è anche legato alla mancata tracciabilità dei pallet che ora contribuisce al fiorire di quelle attività di “compro/vendo pallet” dove «quotidianamente si consumano i reati di appropriazione indebita, riciclaggio ed evasione fiscale». Dietro la pressione di Fiap, il ministero dei Trasporti ha chiesto l’intervento della guardia di Finanza che, in 144 controlli effettuati «famigerate “botteghe» ha rilevato una evasione fiscale di oltre 22 milioni di Euro.
Il problema della tracciabilità è stato anche centrale nell’intervento di Clara Ricozzi che, come presidente dell’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti (Oita), ha sottolineato l’importanza per le aziende alimentari di poter disporre di pallet incontaminati nel trasporto dei prodotti e di come invece siano latitanti i controlli fitosanitari su questi imballaggi.
Una problematica che, come ha sostenuto Silvio Faggi, vicepresidente Albo degli Autotrasportatori «in passato è stata certamente sottostimata» anche se «la legge c’è e dà il massimo delle garanzie al trasportatore per evitare che possa essere ricattabile».
Antonio Malvestio, presidente del Freight Leaders Council, ha invitato poi le aziende di trasporto a fare una analisi dei costi relativi alla gestione dei pallet per poter documentare le spese sostenute e nel contempo ha lanciato l’idea di «formare dei veri e propri professionisti dei pallet, con stage per neolaureati che tanto faticano a trovare impieghi interessanti per completare gli studi. Una conoscenza approfondita dei propri costi per gestire i bancali – ha ribadito Malvestio – assieme a una migliore conoscenza delle leggi esistenti faciliterebbe senz’altro la negoziazione e consentirebbe di classificare i committenti in base alla distanza dalle buone pratiche».
L’ex sottosegretario Bartolomeo Giachino ha voluto invece sottolineare come applicare le leggi esistenti, come la 127/2010 – ma anche quelle sui tempi di pagamento, di carico/scarico ecc. – non costi nulla ma consentirebbe all’autotrasporto di essere maggiormente competitivo a beneficio del sistema economico italiano. Giachino poi rivolge un invito alle associazioni di categoria per richiedere a inizio anno che venga dato mandato alle forze dell’orine di seguire questa problematica e di fare in modo che la legge venga applicata e a tale proposito si impegna a scrivere al ministro Derlio per sottoporgli la problematica pallet definendola «un problema antico del settore che costa ai trasportatori e che consente in tante situazioni la infiltrazione di organizzazioni illecite» sollecitando l’applicazione della norma prevista all’art.11 bis della Legge 127 del 2010, «una legge tutt’ora vigente e che dovrebbe essere applicata come tutte le leggi dello Stato attraverso i controlli della Guardia di Finanza perché si calcola vi sia un giro illecito che sfiora il miliardo di euro. Potresti – chiude Giachino nella lettera al ministro Delrio – con una lettera alla Guardia di Finanza chiedere di inserirla tra i controlli che le forze dell’ordine ogni giorno effettuano sulle nostre strade o nelle nostre aziende».