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Occhio al tachigrafo e caccia ai furbetti: in autostrada crescono le postazioni di controllo

Il sistema è in collegamento con la Polizia stradale che riceve i dati sulle manomissioni. Attualmente in funzione nei pressi di Fiorenzuola e Rimini Sud, presto anche sulla A1 altezza di Casale e sulle A4. In attività in Liguria anche il progetto Falco con i droni per controllare i cantieri, mentre continua il monitoraggio delle merci pericolose e i carichi eccezionali. Ecco la mappa della tecnologia dedicata al traffico pesante in autostrada

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In arrivo entro la fine dell’anno altre due postazioni per il monitoraggio del tachigrafo in autostrada. Come anticipato nel numero monografico di Uomini e Trasporti sulla sicurezza, l’occhio intelligente che controlla i mezzi pesanti comunicando alla Polstrada eventuali manomissioni o guasti sarà installato nei prossimi mesi anche sulla A 1 Milano-Napoli all’altezza di Casale e sulla A4 Milano-Brescia, che si aggiungeranno ai sistemi attualmente in funzione sulla A1 Milano-Napoli all’altezza di Fiorenzuola e l’altra sulla A14 Bologna-Taranto all’altezza di Rimini Sud.

Mentre entra in attività, per ora solo in Liguria sulla A26, il progetto Falco: droni in volo per rilevare cantieri e code e darne informazione tempestiva a chi si trova al volante. Che si aggiunge a sistemi già in funzione come quello delle pese statiche in grado di verificare i limiti dei carichi eccezionali, al monitoraggio delle merci pericolose e alla trasformazione dell’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica. Questi i progetti dedicati al traffico pesante presentati da Autostrade per l’Italia, insieme a Movyon, la società del gruppo per la ricerca e innovazione tecnologica, in occasione del G7 che si è svolto fino a sabato scorso in Puglia.

Occhi puntati sul tachigrafo

Si chiama RTM, ovvero Remote Tachograf Monitoring, ed è un sistema ancora in fase di sperimentazione che Autostrade per l’Italia gestisce in collaborazione con la Polizia in grado di intercettare i mezzi pesanti con cronotachigrafo manomesso supportando la Stradale durante i servizi programmati. Il sistema, attraverso dispositivi posti da remoto riesce a leggere il tachigrafo per ricavarne le informazioni su tempi di guida, di riposto, velocità, eventi, guasti e li comunica in real time agli agenti che modo possono fare controlli a tappeto nella zona di monitoraggio.

Al momento è presente in due punti della rete autostradale: sulla A1 Milano-Napoli all’altezza di Fiorenzuola e sulla A14 Bologna-Taranto all’altezza di Rimini Sud, ma nei prossimi mesi sono previsti l’accensione di altri due punti: sulla A4 Milano-Brescia e sulla A1 Milano-Napoli all’altezza di Casale.

Droni sulle autostrade liguri

Per ora, in via sperimentale, i droni pilotati da remoto sono stati impiegati per controllare dall’alto i cantieri dell’A26 tra Genova e Gravellona Toce con l’obiettivo di inviare flussi video in tempo reale direttamente al Traffic Control Centre, consentendo di monitorare lo stato della viabilità anche in tratti autostradali lungo i quali non sono disponibili telecamere.

Il progetto Falco sarà impiegato sia per ricognizioni programmate che «on demand» in caso di necessità, con un’attivazione prevista direttamente dai centri di controllo del traffico.

Photo credits: Moveo

La verifica degli eccezionali

Altro sistema tutto dedicato al monitoraggio del traffico pesante, sempre in collaborazione con la Polstrada, è quello delle pese statiche, in grado di verificare, tramite sensori, i limiti di massa per i transiti eccezionali oltre le 200 tonnellate e, attraverso il laser scanner, controllare la sagoma del veicolo.

Il sistema, per il momento in via sperimentale, è installato sull’A4 Milano-Brescia alla barriera di Milano Est.

Merci pericolose sotto controllo

Attenzione anche al traffico delle merci pericolose in autostrada grazie a speciali telecamere (chiamate ANPR) in grado di leggere il codice Kemler esposto sui veicoli e identificativo, in base all’ADR, del materiale trasportato e del livello di pericolosità. Questi occhi intelligenti sono in grado di analizzare i passaggi tra i diversi punti di installazione delle telecamere, ricostruendo il percorso delle merci e riuscendo, in caso di incidenti, code o rallentamenti, a intercettare i convogli e comunicare in modo tempestivo ai soccorsi l’eventuale necessità di intervento.

Si tratta di un sistema in grado di tracciare delle mappe degli spostamenti di questi veicoli e monitorarli anche all’interno delle gallerie, più interessate dal transito di merci pericolose e più esposte al rischio.

Energia dal movimento

I test del progetto «Kinetic Energy Harvesting from Vehicles» (KEHV) sono partiti in A1 nell’area di servizio di Arno Est. Si tratta di una sperimentazione che prevede l’utilizzo di una piattaforma tecnologica capace di trasformare l’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica, altrimenti dissipata in calore ai freni.

Secondo le prime stime, grazie al passaggio medio giornaliero di 9mila veicoli, con un unico modulo sarà possibile produrre 30 megawattora all’anno, pari a una riduzione di 11 tonnellate di CO2. Un valore che corrisponde al consumo annuo di elettricità di un condominio composto da dieci famiglie.

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