Da sempre costi del personale e quelli per il gasolio ingaggiano un autentico testa a testa all’interno della voce «uscite» di un bilancio di un’impresa di autotrasporto. Dipende dagli anni e dagli escamotage. Al momento attuale, per esempio, per limare il costo degli autisti ci si inventa veramente di tutto, anche se il più delle volte si attinge ad agenzie estere per assumere lavoratori in distacco o in somministrazione.
Rispetto al carburante, invece, quella che viviamo è una fase di bonaccia, nel senso che il prezzo è in fase di rialzo dopo aver toccato punte così basse che non si ricordavano da anni. Ma al di là dell’andamento del mercato, che tipo di domanda esprimono le aziende di autotrasporto rispetto all’acquisto di carburante? Chi e in quanti battono la strada del distributore interno con acquisto in extra-rete e quanti invece scelgono il rifornimento in rete affidandosi alle carte carburante, che forniscono servizi aggiuntivi al semplice acquisto di gasolio? E comunque, in generale, quali sono le alternative più efficienti per il rifornimento dei veicoli tra le diverse alternative offerte dal mercato?
Per rispondere a queste domande il C-log, il Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Cattaneo LIUC, ha attivato un Osservatorio (OSCAR), su tutto il territorio nazionale, per valutare costi, rischi e benefici delle diverse strategie di rifornimento del carburante da parte delle aziende del settore e per analizzare le ragioni che inducono a scegliere il distributore interno rispetto ad altre soluzioni in outsourcing.
A partire dai prossimi giorni sarà possibile partecipare all’indagine anche on-line, attraverso il sito creato da C-Log. Nello stesso sito è possibile trovare altre informazioni sull’iniziativa.