Anche maggio è stato avaro di risultati. Il bilancio di maggio delle immatricolazioni dei mezzi da lavoro, tutte le categorie comprese, così come diffuso dai i costruttori europei, ha registrato un calo del 7,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con un totale di immatricolazioni di 135.587 unità. Il risultato ha portato a 681.337 immatricolazioni il totale da gennaio a maggio, cioè al 7,5% meno del 2012.
Dei principali mercati, soltanto la Spagna si è mantenuta stabile, con un lievissimo incremento dello 0,4% (ma da gennaio a maggio accusa un arretramento del 10,9%), gli altri sono in calo: Gran Bretagna: –4,0%, Germania: –9,6%, Francia: –10,9%, Italia, come si sa, –21,3%. A segnare una variazione di crescita sono Belgio (27,5%), Repubblica Ceka (16,2%), Estonia (10,7%), Finlandia (32,2%), Grecia (16,7%), Irlanda (12,3%), Lituania (19,4%), Portogallo (6,1%), Spagna (0,4%). Di questi Paesi, i più “pesanti” sono la Spagna e il Belgio, con rispettivamente 8.223 e 6.344 immatricolazioni; per gli altri i valori sono notevolmente inferiori. Quanto ai dati relativi ai cinque mesi da gennaio a maggio, la conta è ancora più semplice: sono soltanto tre i Paesi virtuosi: Estonia, in crescita del 37,2% con 1.579 immatricolazioni nei cinque mesi, la Lituania con 1.979 unità immatricolate e una crescita del 4,3%, e infine la Gran Bretagna, con 129.111 unità, e un incremento dell’8%.
Dei vari settori che compongono il quadro generale, il meno negativo è quello dei camion pesanti, di 16 e oltre tonnellate, che con 17.392 immatricolazioni in tutto maggio nei 27 Paesi dell’Unione europea è calato del 6,9%. Alle sue spalle i van fino a 3,5 tonnellate, calati del 7,2% con un totale di 110.100 unità. Infine i bus, che hanno perso il 9,4%con appena 2.439 immatricolazioni di veicoli nuovi.
Mercato europeo dei veicoli da lavoro: -7,5% nei primi 5 mesi del 2013
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