Il mercato italiano dei veicoli sopra le 16 ton diventa sempre più striminzito. Ad agosto si è registrata – secondo i dati diffusi dal Centro Ricerche Continental Autocarro – una contrazione del 36,8% rispetto allo stesso mese del 2011, che ha fatto scivolare la flessione complessiva nei primi otto mesi dell’anno su una percentuale del 29,3%. In pratica un terzo di un mercato che già si era in parte volatilizzato da 2-3 anni a questa parte, si è dissolto come neve al sole.
Mal comune, mezzo gaudio? Non proprio, perché nell’Unione europea i primi otto mesi dell’anno hanno visto scendere mediamente il mercato del 6,7 e del 9,7% in agosto. Insomma, nel complesso c’è stata una flessione – sulla quale nella media abbiamo significativamente pesato, insieme soprattutto alla Spagna, dove il mercato è crollato di oltre il 20% – ma alla fine in modo molto più contenuto. Tant’è che le vendite delle case costruttrici seguono in molti casi un percorso di crescita. Segno che le pesanti flessioni italiane e spagnole vengono equilibrate da altri mercato dell’Est e del Centro Europa.
Intanto in questo scenario, da Bruxelles l’Associazione dei costruttori europei di auto (Acea) sottolinea l’opportunità di aumentare il numero di veicoli commerciali Euro 6 sulle strade europee, prima ancora che questo standard diventi obbligatorio: solo così si faranno sentire i benefici delle nuove tecnologie per la riduzione delle emissioni. L’Euro 6, sottolinea l’Acea, presenta emissioni prossime allo zero, con -80% di Nox e -67% di polveri ultrasottili rispetto agli Euro 5.
L’Europa, aggiunge l’associazione, deve rinnovare la flotta per migliorare la qualità dell’aria e stimolare l’economia. Non si parla espressamente di incentivi, ma sembrerebbe proprio che l’invito sia quello di replicare a livello comunitario le esperienze pro-euro6 battute da Germania, Olanda e Austria.
Mercato dei veicoli sopra le 16 tonn : -36,8% ad agosto, -30% da inizio anno
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