Le stime sulle immatricolazioni di veicoli commerciali nel nostro Paese durante il mese di febbraio scorso sono ancora “in rosso”, anzi, in profondo rosso. Secondo le valutazioni fatte dall’Unrae (l’organizzazione delle Case estere in Italia) la riduzione nelle immatricolazioni nel secondo mese dell’anno è stata del 31,7%. Il centro studi dell’Unrae ha infatti stimato in 7.780 le nuove immatricolazioni di “commerciali” nel mese, contro le 11.384 dello stesso mese del 2012. Il consuntivo del bimestre gennaio-febbraio è di 15.909 veicoli venduti, mentre lo scorso anno erano stati 22.354, il che significa un calo del 28,8%.
Tale andamento negativo non dovrebbe però essere omogeneo per tutte le Case. Lo si può ritenere sulla base delle immatricolazioni relative al mese di novembre 2012 (sempre di fonte Unrae su dati del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, così come pubblicate su InterAutoTrucks). Secondo questi dati, a fronte del calo generale del 37,9% registrato negli undici mesi dell’anno scorso, alcune Case sono arretrate di più ma altre di meno, sia pure perdendo sempre in maniera pesante. Per esempio la Mercedes-Benz è scesa del 26,8% (vedendo la propria quota di mercato passare dal 4,27 al 5,04%); la Renault ha segnato il 29,2% in meno, accrescendo di quasi un punto la propria quota di mercato (da 6,8 a 7,75%). Poco diverso è stato il risultato della Nissan, con perdite pari al 29,8%. Risultati migliori di quello medio sono pure quello della Volkswagen, che da gennaio a novembre dell’anno scorso ha visto diminuire le proprie immatricolazioni del 30,8%, dell’Opel, arretrata del 31,2%; dell’Iveco, le cui immatricolazioni a fine novembre erano calate del 31,8%. Infine, anche se di poco, anche la Peugeot è rimasta al di sotto dei 37,9% di calo fatto segnare dal mercato; la Casa francese del Leone rispetto agli undici mesi del 2011 è scesa del 36,8%.
Sull’altro versante, a fare peggio della media di mercato sono state la Ford, con il 39,6% di calo, la Fiat (41,8% in meno, con la quota di mercato passata dal 45,84% al 43,02%) e la Citroën (44,5% in meno).
Mercato commerciali in Italia: aumenta la sofferenza
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