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Lotta all’abusivismo nel cabotaggio: la Finlandia responsalizza penalmente il committente

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La Finlandia è convinta che il sommerso nel mercato dell’autotrasporto sia straripante, soprattutto da quanto il cabotaggio sta crescendo percentualmente. In realtà le statistiche confinano questo tipologia di trasporti nazionali da parte di imprese straniere in circa l’8-10 per cento, anche se soltanto guardando le targhe estere in circolazione ci si rende conto che il fenomeno è molto più diffuso. Da qui la soluzione, individuata in una legge entrata in vigore lo scorso 25 aprile, che punta tutto sulla corresponsabilità del committente. 

Ma detto così è fin troppo semplicistico. Le nuove disposizioni, infatti, non soltanto richiedono al committente di assicurarsi che la società di trasporti da cui acquista servizi abbia una valida licenza di esercizio e che sia in regola con tutti gli obblighi fiscali e contributivi, ma va anche al di là. Perché se lo stesso committente ha una qualche ragione di sospettare che tali obblighi non siano soddisfatti – e tra questi si fa riferimento all’offerta di una tariffa di trasporto particolarmente bassa – è obbligato a non sottoscrivere il relativo contratto. E il mancato rispetto di tale obbligo costituisce un reato penale. 

Inoltre, per spezzare anche possibili intermediazioni truffaldine, la stessa normativa prevede che, in caso di subappalto, si possono usare soltanto veicoli finlandesi, identificabili perché le targhe dei veicoli, invece di avere una cornice nera come accade in quasi tutti i paesi, presentano una cornice arancione.
Sempre allo stesso scopo, non sarà consentito l’uso prolungato di veicoli stranieri per operazioni di cabotaggio, in quanto gli stessi veicoli devono essere immatricolati in Finlandia laddove i giorni di permanenza sul territorio del paese superino i sette giorni.A bordo, infine, i veicoli dovranno sempre avere la lettera di vettura internazionale da presentare in caso di controllo.
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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