Il fascino del Tour de France, la Grande Boucle estiva attesa dai ciclisti di tutto il mondo e non solo, ha quest’anno attraversato l’Italia con tre tappe (e mezza) sul suolo tricolore. Ma cosa c’è dietro la gara? Come si prepara una competizione così importante?
Ebbene, da ben 44 anni l’organizzazione della logistica della Grande Boucle è affidata a XPO Logistics, uno dei principali fornitori europei di soluzioni di trasporto e organizzazione di supply chain innovative e sostenibili. XPO gestirà tra l’altro anche il Tour de France Femmes con Zwift, di cui è operatore ufficiale dalla prima edizione del 2022.
Il colosso logistico, che fattura 7 miliardi a livello mondiale e 3 miliardi in Europa, ha cominciato il suo lavoro da Firenze dove è stato montato il villaggio di partenza della prima tappa. Siamo andati a vedere l’allestimento toscano – che potete vedere nelle foto – e a parlare con Massimo Marsili, amministratore delegato di XPO Logistics per l’Europa meridionale (Italia, Spagna e Portogallo) e Marocco.
59 autisti per trasportare il materiale
«Questo evento sportivo mondiale richiede una logistica complessa e su misura, in cui ogni potenziale intoppo deve essere previsto – racconta Marsili – Ciascuna edizione è una nuova sfida, che inizia con l’analisi e lo scouting del percorso per preparare i piani di trasporto più efficienti. I team di XPO Logistics lavorano a stretto contatto con quelli del Tour de France per garantire che la corsa si svolga regolarmente durante le 21 tappe, rispettando scadenze molto strette e impegnandosi in termini di rispetto dei protocolli di sicurezza del Tour».
Dalla partenza di Firenze, lo scorso 29 giugno, una squadra di 59 autisti di XPO trasporta da una tappa all’altra per oltre 3.490 km tutte le attrezzature necessarie per il corretto svolgimento logistico della manifestazione (transenne, podi, archi, vernice per la segnaletica di gara, arredi prefabbricati per i villaggi, attrezzature audio e video, cavalletti, ecc.). Si tratta di un carico imponente che arriva a quasi 800 tonnellate.
Ogni allestimento in circa 4 ore
«Il team impiega 4 ore in media per allestire i villaggi di partenza e le linee di arrivo – spiega ancora Marsili – 3 ore per i punti sportivi e altre 3-4 ore per ogni altra operazione di montaggio. Per ognuno di questi lavori esistono due squadre, separate e che lavorano in parallelo e in appoggio reciproco, il che garantisce l’efficienza e la fluidità della logistica. Le tempistiche vanno rispettate al meglio e i camion devono sempre essere operativi, tanto che il corteo della corsa è seguito da un veicolo officina per fornire assistenza e manutenzione alla flotta e risolvere così ogni possibile problema. Abbiamo anche un coordinatore remoto per la manutenzione. Se succede qualcosa, per esempio, che non possiamo risolvere al momento, il coordinatore entra in campo per trovare la soluzione. Poi un’altra serie di addetti monitora lo stato dell’arte dei lavori».
Una strategia ambientale collaudata
XPO dedica poi grande attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale dell’evento, utilizzando come nel 2023 la soluzione LESS. In pratica si tratta dell’uso del biocarburante HVO per ridurre le emissioni di CO2 fino al 90% e l’inquinamento da polveri sottili e NOx fino al 30%, rispetto ovviamente a un veicolo diesel.
«Utilizzeremo 50 mila litri di HVO – specifica l’AD – È una soluzione alternativa efficace che oltretutto non necessita di cambiare o fare modifiche ai motori che rimangono quelli diesel».
(frenata, accelerazione e conduzione di marcia del veicolo), con l’obiettivo di ridurre l’impronta carbonica
Nel 2023, l’uso del biocarburante consentì una riduzione di 136.571 kg di CO2 per 48.826 litri utilizzati. Anche il Tour de France femminile con Zwift ha visto una diminuzione di 18.976 kg di anidride carbonica, grazie all’impiego di 6.784 litri di biocarburante HVO.
XPO impiegherà poi per la prima volta un camion stradale 100% elettrico da Mâcon a Nuits-Saint-Georges, mezzo che sarà presente all’arrivo del Tour a Saint-Vulbas. In linea infine con gli obiettivi condivisi di sviluppo sostenibile, le uniformi degli autisti sono realizzate con materiali organici e tutti i conducenti sono rigorosamente formati alla guida ecologica.
Un evento che emoziona
«Il Tour è un evento maestoso ed emozionante – conclude Marsili – con un seguito di pubblico che viene dopo solo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi e in questo senso siamo favoriti nei nostri compiti, perché elimina qualunque blocco mentale di qualsiasi persona. La collaborazione è sempre all’ordine del giorno ed eventuali difficoltà si possono superare professionalmente, ma senza troppi problemi. C’è tanto amore, insomma, che gira intorno a questa manifestazione».