Una nuova tratta ferroviaria intermodale che collega Valencia a Madrid è stata inaugurata la scorsa domenica dalla società di trasporti multimodali Trans Italia, in collaborazione con l’operatore logistico spagnolo Trasmesa.
Si tratta di un ulteriore tassello nel programma di utilizzo di modalità di trasporto sostenibili dell’azienda tricolore, che segue il lancio del servizio multimodale tra Padova Interporto e terminal di Livorno Guasticce dello scorso maggio.
Un collegamento cruciale per la logistica spagnola
La nuova «autostrada ferroviaria» tra Valencia e Madrid, ora operativa, si propone di ridurre il traffico su gomma, in particolare per i semirimorchi provenienti dall’Italia attraverso i porti di Salerno, Civitavecchia, Livorno, Savona, Palermo e Catania, trailer che ora viaggeranno su treno verso la capitale spagnola. In questo modo si stima che oltre 10 mila camion verranno tolti dalla strada ogni anno, contribuendo a una significativa riduzione dell’inquinamento atmosferico e migliorando la sostenibilità complessiva del trasporto.
Dal calcolo certificato delle emissioni – in accordo alla norma ISO 14064-2 – l’abbattimento di gas a effetto serra (GHG) sarà pari all’85% per singolo semirimorchio sulla linea Valencia-Madrid.
Nei giorni precedenti l’inaugurazione, Trans Italia e Tramesa hanno effettuato presso il porto valenciano vari test operativi di fattibilità, inclusi quelli di carico e scarico, per garantire l’efficienza e la sicurezza delle attività lungo la nuova tratta ferroviaria.
Linea adeguata ai semirimorchi P400
Il nuovo collegamento non è stato solo il frutto della partnership italo-iberica, ma ha visto anche il coinvolgimento di altre aziende e istituzioni. In particolare, il gestore spagnolo delle infrastrutture ferroviarie Adif ha adattato il profilo della linea per renderla idonea al traffico di semirimorchi P400.
Operativamente, proprio accanto alla banchina di sbarco delle navi dell’armatore Grimaldi, i semirimorchi vengono posizionati a terra e caricati direttamente sui vagoni ferroviari. La nuova tratta permette in questo modo di ridurre il percorso «on the road» al primo e ultimo miglio limitrofo alla consegna/ritiro presso lo stabilimento.
Trans Italia e la multimodalità
L’impegno di Trans Italia nell’intermodalità risale al 1997 quando l’azienda italiana, fondata nel 1984, ha realizzato in collaborazione con Grimaldi il primo trasporto marittimo ro-ro di soli semirimorchi non accompagnati da Salerno a Barcellona. Il collegamento è stato poi spostato per esigenze logistiche sul porto di Valencia. Ad oggi, le connessioni di queste autostrade del mare sono realizzate sempre con Grimaldi e prevedono diverse rotte settimanali in partenza dai porti italiani sopra citati.
Il passaggio dapprima dal tutto-strada all’intermodalità marittima, ora integrata della tratta ferroviaria, migliorerà anche la qualità della vita degli autisti, offrendo loro un miglior work-life balance.
«La strategia multimodale di Trans Italia non si ferma qui – ha commentato Luigi D’Auria, CEO di Trans Italia – Abbiamo piani ambiziosi per estendere ulteriormente la nostra rete, con l’obiettivo di raggiungere anche il Portogallo. Questo impegno riflette una chiara visione di un futuro in cui la logistica sostenibile sarà al centro delle operazioni di trasporto, contribuendo attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico e alla promozione di pratiche aziendali responsabili».