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Ridisegnate le reti TEN-T. E sbuca pure il Ponte sullo Stretto

L’opera che dovrebbe collegare Messina e Villa San Giovanni rientra nel Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e dovrebbe per questo motivo godere dei finanziamenti europei. Le reti uniscono oltre 420 grandi città europee

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Il Consiglio dell’Unione Europea ha recentemente adottato in via definitiva l’atteso Regolamento TEN-T che ridefinisce la mappa delle grandi reti di trasporto europee, confermando l’intesa raggiunta con gli Stati membri a dicembre 2023. Il testo licenziato entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’UE.

La Rete unisce già oltre 420 grandi città europee e, nelle nuove linee guida aggiornate, prevede la realizzazione del collegamento Sicilia-Calabria.

La posizione centrale dell’Italia

Con la nuova normativa l’Italia ha consolidato la sua posizione di hub logistico euromediterraneo, con 5 corridoi europei di trasporto che interessano direttamente la nostra penisola e cioè:

  • lo Scandinavo-Mediterraneo (Helsinki-Palermo), che attraversa l’Europa da nord a sud e include parte del Valico del Brennero;
  • il Corridoio Mediterraneo, che taglia il Continente in orizzontale dalla Spagna fino in Ucraina;
  • il Corridoio Mare del Nord-Reno-Mediterraneo, che unisce Genova ai porti del Nord-Europa;
  • il Corridoio Mar Baltico-Mar Adriatico, che collega Austria e Slovenia ai porti adriatici di Trieste, Venezia, Ravenna, passando per Udine, Padova e Bologna, con il prolungamento sul lato italiano della dorsale adriatica fino a Bari;
  • infine, il nuovo Corridoio dei Balcani Occidentali, al quale l’Italia è connessa da nord attraverso la Trieste-Lubiana e da sud con la tratta inedita Bari-Durazzo-Skopje-Sofia.

Le principali novità

Il nuovo regolamento ha rinnovato in parte la rete nazionale. Tra le principali novità c’è l’inclusione del porto di Civitavecchia come porto di Roma nella rete centrale (attesa dal 2013). Sono state poi definite due direttrici merci lungo le dorsali costiere e una direttrice passeggeri nell’asse centrale e riallineate le vie di accesso al valico del Brennero e alla linea Torino-Lione, nonché riconfigurata la linea Venezia-Trieste in adeguamento a quella esistente. Sul fronte ferroviario il miglioramento della rete Ten-T seguirebbe tre fasi. Entro il 2030 andrebbe completato il quadro di infrastrutture della rete centrale e l’elettrificazione della rete ferroviaria. Nel 2040 è previsto il completamento della rete centrale estesa per permettere ai treni con passeggeri di raggiungere i 160 km/h di velocità. Nel 2050, infine, si prevede l’ultima fase di completamento.

Il Ponte sullo Stretto di Messina, opera europea

Tra le nuove opere inserite nella Rete c’è anche il Ponte sullo Stretto. Si tratta di un passo importante nella costruzione della struttura, in quanto l’Europa potrà stanziare un contributo per la progettazione e, in seguito, co-finanziare l’opera.

Il valore attuale netto economico del Ponte è stimato in 3,9 miliardi di euro, con un tasso interno di rendimento economico del 4,5%. Per la sua realizzazione si prevedono al 2030 opere per circa 70 miliardi di euro tra Sicilia e Calabria, che faranno – secondo il MIT – da volano ad un sistema di trasporti sostenibile, sia in termini di rilancio economico che sociale delle due regioni.

“Il Ponte è già un’opera europea – ha dichiarato Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina – Le centinaia di osservazioni tecniche, alle quali la società risponderà entro il prossimo 12 settembre, sono richieste di integrazioni e chiarimenti, espresse secondo quanto previsto dalle procedure in corso, e sono da confrontare con l’entità e la complessità dell’opera, con oltre 10 mila elaborati che fanno parte del progetto definitivo”.

Altre strade e ferrovie

La ferrovia Novara -Seregno, bypass del Nodo di Milano, e la linea alta velocità Battipaglia-Praia, a sud, sono entrate nella rete centrale (core network) e nel Corridoio corrispondente.

Nella rete globale sono state poi inserite altre sezioni ferroviarie come la chiusura dell’anello ferroviario siciliano che collega i nodi di Caltanissetta, Agrigento, Licata, Gela, Pozzallo e Siracusa; le sezioni Aosta- Chivasso, Brindisi-Taranto e le tre sezioni transfrontaliere Fossano-Cuneo-confine francese-Ventimiglia, Fortezza-confine austriaco (linea della Val Pusteria) e Gorizia-confine sloveno. Inoltre è stata inclusa la parte mancante della sezione stradale e ferroviaria della linea Ionica nella rete di rango globale in Calabria e l’ultimo miglio stradale al nodo urbano di Campobasso.

I porti

Ulteriori porti inseriti nella rete globale: Capri, Ischia, Ponza, Porto Empedocle, Porto Santo Stefano e Procida e Villa San Giovanni affiancato a Reggio Calabria. Tra i terminali merci se ne evidenziano 4 in rete centrale (Fernetti, Santo Stefano di Magra, Agognate affiancato a Novara e Segrate a Milano) e 12 in rete globale (Busto Arsizio-Sacconago insieme a Gallarate, Bergamo Cortenuova, Cremona PLB e Piadena, Faenza, Foggia Incoronata, Forlì Cesena-Villa Selva, Marzaglia, Ortona, Castelguelfo insieme a Parma già esistente, Pordenone e Portogruaro).

Gli aeroporti e i nodi urbani

Infine la rete italiana globale vede l’inclusione di 3 nuovi aeroporti (Isola D’Elba, Perugia e Rimini in sostituzione di Forlì) e l’esclusione di Brescia. Si è ottenuto, infine, l’incremento della rete dei nodi urbani salita a 50 unità rispetto ai 9 nodi attualmente presenti.

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