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Porto di La Spezia: bocciata l’ordinanza taglia-code per i camion

La disposizione con cui l’Autorità portuale della Spezia aveva tentato di normare l’accesso dei mezzi pesanti al Porto della Spezia, per alleviare il problema della congestione ai gate portuali, è stata respinta dall’organismo di partenariato del porto. Dura la reazione delle associazioni di categoria. Trasportounito parla di «fatto gravissimo» e di «lobby portuali», mentre Fai chiede di «aprire il confronto su basi nuove»

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Il porto di La Spezia è da tempo alle prese con il cercare di risolvere il nodo dell’intasamento dei mezzi pesanti presso i propri gate. Per questo motivo il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, aveva firmato lo scorso luglio un’ordinanza sperimentale che prevedeva misure straordinarie ai varchi di accesso al porto, con l’obiettivo di impegnare tutta la comunità portuale al rispetto di livelli di servizio adeguati ai sensi della Legge 84, ovvero tempi di carico e scarico massimi oltre i quali far intervenire penalità o (nel caso rarissimo di una accelerazione) forme di premialità.

L’organismo di partenariato del porto di La Spezia ha tuttavia bocciato questa ordinanza, votando contro la strada tracciata dal presidente Sommariva alcuni mesi fa. Secondo quanto riporta La Nazione, otto sarebbero stati i voti contrari, tra cui quelli delle associazioni dei terminalisti e degli armatori. È stato lo stesso Sommariva a comunicare la decisione dell’Organismo alle associazioni degli operatori territoriali dell’autotrasporto, sottolineando nella missiva che con il voto negativo dell’Organismo collegiale «si intende conclusa la fase sperimentale di gestione dell’ordinanza stessa».

Si tratta di una doccia gelata per gli operatori del trasporto, tanto che le associazioni non hanno esitato a far sentire la propria voce in maniera unitaria. Secondo Trasportounito «quanto accaduto a La Spezia è gravissimo: si tratta infatti della prova provata dell’impossibilità delle Autorità di Sistema Portuale di governare le scelte se la capacità di coesione di pochi player economici mondiali, a capo di associazioni e lobby si traduce in una prova di forza e nell’affermazione di interessi particolari».

FAI Liguria sottolinea invece come in questo momento sia fondamentale lavorare tutti insieme per individuare soluzioni che non penalizzino nessuna categoria, invocando il confronto con le categorie interessate. «Bisogna partire da zero – ha affermato Davide Falteri, presidente FAI Liguria – e l’Autorità di Sistema Portuale deve farsi carico di mettere al tavolo tutte le parti insieme, dato che il presidente Mario Sommariva immaginiamo conoscesse la contrarietà della maggior parte delle categorie. Non avrebbe dovuto mettere il provvedimento in votazione ma sospenderlo e avviare il confronto. Noi rappresentiamo gli autotrasportatori che vogliono un porto efficiente e che riduca le soste, e per questo operiamo tenendo in considerazione tutto il contesto».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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