Situazione a dir poco critica in questi giorni al terminal PSA di Genova Pra’, paralizzato dai troppi container in giacenza sulla banchina. Il problema, in verità, non è certo nato oggi ma, al momento, la situazione è divenuta insostenibile, rendendo molto difficoltosa anche la normale operatività dello scalo.
Secondo PSA questo imbuto è stato causato dal generalizzato mancato rispetto delle schedule di arrivo delle navi rispetto alle finestre contrattuali, da un lato, nonché dalle recenti difficoltà causate dalle penuria di forza lavoro sulle banchine per via dei contagi covid, dall’altro. Una situazione che, nei giorni scorsi, ha portato lo stesso terminal a scrivere una lettera ai clienti spiegando che «così è difficile operare secondo gli standard abituali e che da lunedì (10 gennaio, ndr) scatteranno le misure per cercare di ridurre la congestione e tornare alla normalità».
La direzione del terminal ha infatti redatto una nuova direttiva per ovviare al problema che, a partire da oggi, farà scattare un sovrapprezzo di 10 euro al giorno per ogni Teu in giacenza. Una misura temporanea, fanno sapere dal terminal, in attesa della normalizzazione.
Un altra contromisura riguarda la non accettazione al terminal di ulteriori booking export per i servizi AL6/Amerigo/Mena, Medusec e Saec. Una misura resasi necessaria per favorire lo smaltimento di quanto ingolfa i piazzali del terminal e razionalizzare l’ingresso dei container export. In una fase successiva, con gestione quanto più flessibile e con aggiornamento su base settimanale, si procederà a comunicare individualmente a ciascuna Linea di Navigazione/Agenzia i quantitativi di export massimi accettabili.
E poi ancora vengono modificate le «gestione dei vuoti». Sempre al fine di ripristinare le ordinarie situazioni operative di piazzale, lo stoccaggio dei container vuoti presso il Terminal sarà infatti esclusivamente riservato alle unità di sbarco previste in transhipment o in ricarico su treno (quindi non sarà possibile procedere a rientri da svuotamento).