Fate largo all’intermodalità. Il settore del trasporto combinato strada-mare sta vivendo un importante momento di crescita, soprattutto dopo la pandemia a causa dell’incremento della domanda di trasporto e della conseguente carenza di autisti. Prova ne sia che molte linee di collegamento marittimo, che in passato erano tradizionalmente in concorrenza con il tutto-strada, hanno registrato una crescita significativa dei propri traffici. E che molte aziende di trasporto, non solo di grandi flotte, ma anche di piccole e medie dimensioni, hanno cominciato progressivamente a «switchare» una quota sempre maggiore dei propri flussi sulle tratte intermodali.
Parola di Simone Mulazzani, sales account manager di Grimaldi, che dal palcoscenico del Transport Logistic (la più importante fiera europea dedicato al trasporto e alla logistica, che si è svolta a Monaco dal 9 al 12 maggio scorsi), ha illustrato ai nostri microfoni il momento particolarmente favorevole dell’intermodalità, ma anche i progetti della compagnia marittima per potenziare le proprie linee e i servizi dedicati alle piccole e medio aziende che hanno iniziato da poco a effettuare un progetto intermodale.
Tutti i vantaggi del trasporto intermodale
«La lista delle ragioni per cui un’azienda di trasporti stradalista decide di iniziare a valutare l’intermodalità è lunga», osserva Mulazzani. «In primo luogo, per una ragione di costi e di competitività. Abbiamo stimato che nell’arco di un anno, all’interno del nostro ventaglio di clienti, l’intermodalità consente di abbattere i costi di esercizio del 30-40% rispetto al tutto-strada. Ovviamente, la forbice tra queste due percentuali è ampia perché molto dipende dal tipo di linea, dalla nave impiegata, dal mezzo di cui dispone il trasportatore, da quanti km ci sono dal punto di carico al punto di destino, ecc. Ma ciò che è certo è che in questo 30-40% ci sono tante voci che vengono depennate dalla lista degli ‘oggetti di costo’. A partire dall’eliminazione dei costi della trasferta dell’autista, al taglio della spesa su gasolio, autostrada e usura del mezzo. A ciò si aggiunge anche una significativa riduzione dei rischi di incidentalità, non solo legati alla merce trasportata, ma anche alla salute e alla sicurezza delle persone».
Oltre ai vantaggi in termini di competitività, l’intermodale assicurerebbe poi anche importanti vantaggi dal punto vista dell’ecosostenibilità, come sottolinea ancora Mulazzani: «L’intermodalità marittima consente di abbattere le emissioni di CO2 fino al 60% rispetto al tutto-strada. Ovviamente, anche questa percentuale varia a seconda del tipo di asset impiegato, della linea, dei mezzi impiegati dai clienti ecc. Ad ogni modo, tutto ciò è reso possibile grazie agli investimenti che Grimaldi ha fatto nel corso degli anni. Prima inserendo i sistemi scrubber, che sono una componente fondamentale del sistema di pulizia dei gas di scarico dei motori di una nave. Ma un passo in avanti è stato fatto con l’introduzione delle navi ibride. Siamo stati infatti la prima compagnia marittima a introdurre navi ro-ro ibride di classe ‘G5’. Abbiamo iniziato con un ordine di 12 navi, adesso sono in ordinativo altre 15 navi».
Supporto nelle operazioni logistiche
Il manager di Grimaldi si sofferma poi su come la compagnia marittima stia amplificando il novero dei servizi offerti, in particolare per le aziende di piccole e medie dimensioni. «Grimaldi ad esempio – ha illustrato Mulazzani – può offrire un supporto di tipo logistico per il primo e l’ultimo miglio, creando partenariati e collaborazioni tra i clienti nuovi del trasporto interessati all’intermodalità e operatori del territorio in grado di fornire servizi per l’aggancio dei semirimorchi in terminal, la portabilità dei semirimorchi allo scarico e poi di nuovo al carico, e così via». In sostanza, il modello collaborazionistico della compagnia marittima punta a strizzare l’occhio ai neofiti del trasporto che si avvicinano all’intermodalità, creandogli tutt’intorno un ecosistema virtuoso di relazioni e contatti con trazionisti ed operatori locali. Un modello già collaudato con successo sull’inter-tratta Venezia-Bari e che è stato già replicato su tutti i mercati.
Parlando di mercati, sicuramente tra quelli che stanno vivendo un momento positivo di crescita c’è la Grecia, «anche perché su quella direttrice – prosegue Mulazzani – negli ultimi mesi abbiamo implementato il servizio con partenze giornaliere da Venezia per Patrasso. Da questa linea, tra l’altro, nasce anche l’importante inter-tratta Bari-Venezia per il puro cabotaggio tra Nord Italia e Sud Italia. È una linea che ci sta dando grande soddisfazione e sulla quale puntiamo moltissimo».
La scelta di Monaco
Una considerazione, infine, sulla partecipazione al Transport Logistic di Monaco, evento al quale Grimaldi ha voluto fortemente partecipare dopo il successo fieristico di LetExpo dello scorso marzo.
«Monaco è un appuntamento a cui Grimaldi non è mai mancato nel corso degli anni – conclude Mulazzani – perché inevitabilmente qui si concentra tanta rappresentanza del trasporto nazionale e internazionale. Questa è un’occasione fondamentale per condividere con i nostri clienti e gli altri operatori del settore le nostre attività, gli investimenti che stiamo realizzando sull’ampliamento e sul potenziamento delle linee».