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L’invasione delle auto cinesi: porti e logistica in affanno

L’import dalla Cina è superiore alla quantità assorbita dal mercato, ma la domanda di vetture orientali in Europa è destinata a crescere. Zeebrugge sta diventando un grande “parcheggio”, anche Livorno deve gestire la congestione legata ai molti arrivi

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Porti presi d’assalto dalle auto cinesi. L’impennata dell’import mette in crisi la logistica. Succede nel nord Europa, a Zeebrugge dove i piazzali sono diventati parcheggi delle nuove berline elettriche che stazionano anche più di 18 mesi prima di essere consegnate anche a causa di una logistica “rallentata” dalla mancanza di autisti di camion, come riportato dal Financial Times.

Migliaia di auto nel porto di Livorno

Succede anche a Livorno, dove qualche segnale di congestione sta interessando uno degli scali più attivi in Italia sul fronte dell’import/export delle automobili con un traffico di oltre 600mila esemplari all’anno. «Abbiamo riscontrato negli ultimi mesi un tasso di congestione elevato – minimizzano dall’Autorità portuale del Mar Tirrenico settentrionale – probabilmente dovuto alla rimodulazione delle rotte di navigazione con punte di arrivi per le consegne delle auto nuove». Su quante di queste siamo cinesi, però, le bocche restano cucite. Anche la Cilp (Compagnia impresa lavoratori portuali) che, con Sintemar, gestisce i terminal nello scalo toscano, preferisce non entrare nel dettaglio delle sigle dell’import. Fatto sta, però, che la scorsa settimana alcune associazioni di categoria (Asamar, Cna Fita Livorno, Confetra Toscana, Confindustria Toscana Centro e Costa, Lega Coop Toscana e Spedimar), preoccupate della movimentazione di migliaia di auto nuove nel porto toscano, hanno chiesto al presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri impegni precisi per la gestione del picco.

L’impennata dell’import di auto cinesi in Europa

Una situazione destinata a mettere in crisi la logistica che dovrà far fronte a evoluzioni molto rapide. L’import di auto cinesi in Europa oramai sembra inarrestabile (nonostante i dazi): secondo uno studio di Bain & Company, presentato durante un evento di Aniasa, la geografia dell’auto sta cambiando velocemente. L’influenza cinese nell’automotive sta uscendo dai confini asiatici per “invadere” il Vecchio Continente dove nel 2030 il 7% delle auto vendute sarà made in China (rispetto al 2% del 2023). Tra l’altro, i produttori cinesi stanno credendo molto nel mercato europeo, tanto da invaderlo: nel 2023 sarebbero arrivati circa 700mila auto cinesi, ma le vendite si sono attestate intorno alle 200 mila. Il resto è fermo nei piazzali in attesa di essere venduto (o consegnato).

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