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Le contraddizioni del groupage: la domanda cresce, ma il prezzo cala

Sempre più spesso i logistici chiedono carichi con pallet più pesanti e più alti per risparmiare sulle tariffe espresse a bancale. I margini si assottigliano per il trasporto, ma ci sono anche problemi legati alla sicurezza e allo stress di tutta la filiera. «Attenzione ai rischi legati ai carichi – avverte Paolo Moggi di Accademia Federtrasporti – e alle competenze del personale»

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Cambiano i carichi e la domanda nel trasporto su strada. Sempre meno spedizioni complete e più invii parziali, ma con pallet più pesanti. La corsa al just in time eleva la domanda del cosiddetto groupage che però cambia aspetto e dimensioni, con bancali più pesanti e più alti per abbattere i costi e rispettare i tempi. È l’autogol della competizione sul mercato dell’ultimo miglio e delle spedizioni a medio raggio che, in un crescendo di servizi a misura di cliente, stanno portando a un abbattimento dei costi del trasporto, in particolare proprio del groupage che, stando a un recente studio della Banca d’Italia, registra una flessione complessiva dell’8,6% in quasi tutte le aree geografiche.

Come inseguire i margini

I margini si assottigliano sempre più a seguito della nuova organizzazione della logistica, volta a ridurre i costi delle scorte e dei magazzini, addebitandone di nuovi per la reverse logistics, ovvero la logistica degli acquisti online restituiti, sempre più spesso a costo zero per gli acquirenti. L’e-commerce ha inciso sulla domanda, il frazionamento degli acquisti ha ridotto le dimensioni delle spedizioni, quindi più partite nello stesso trasporto e, per ottimizzare, i pallet vengono spesso sovrapposti. Dall’altra parte, anche la Gdo e la logistica industriale intravedono nel groupage la possibilità di risparmio, accorpando i carichi in pallet più pesanti e ottimizzati, al posto del bilico completo. In questo inseguimento forsennato del margine, chi ci rimette di più è il trasporto. Infatti, i logistici hanno cominciato a richiedere spedizioni di pallet più pesanti e più alti, bloccando le tariffe che, solitamente, vengono espresse a bancale. Con il risultato che, con gli stessi soldi si riesce a inviare, a volte, anche il doppio della merce.

Occhio alla sicurezza

Paolo Moggi, responsabile di Accademia Federtrasporti.

Una pratica che porta conseguenze dirette e indirette sulle aziende di autotrasporto e logistica. «L’aumento del peso dei pallet e il baricentro più alto – spiega Paolo Moggi, responsabile di Accademia Federtrasporti, la società del Gruppo che si occupa di sicurezza e formazione – possono incidere sulla sicurezza dei carichi, con rischio di schiacciamento, caduta e difficoltà di fissaggio. In particolare, bisogna fare attenzione alla sponda per lo scarico nei piazzali e sulle strade. Oltre al rischio di rottura della sponda, il sovraccarico può diventare un problema per i mezzi piccoli, dedicati alle consegne nei centri urbani».

Una filiera sotto stress

Oltre ad affinare i margini e mettere sotto scacco la sicurezza, i carichi parziali stressano l’intera filiera che si ritrova a gestire un maggior numero di ordini per lo stesso quantitativo di merce. Insomma, più lavoro, più energia che dovrebbe essere remunerato di più e che invece adesso viene offerto allo stesso prezzo. «Cresce il rischio di errore nelle spedizioni – aggiunge Moggi – La merce in pronta consegna e il reso gratuito ha un costo maggiore che il sistema cerca di recuperare risparmiando anche sugli imballaggi, fondamentali per assicurare la qualità di alcune merci, e sulla formazione del personale che si ritrova a gestire una logistica più complicata con meno competenze».

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