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Intermodale, Medlog collega su ferro Porto Trieste e Interporto Pordenone

Nel frattempo RFI (Rete Ferroviaria Italiana) stanzia 112 milioni di euro per interventi di potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio, lo scalo ferroviario al servizio del bacino portuale giuliano

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Importanti novità in arrivo per la zona intermodale del Porto di Trieste. La prima riguarda la recente inaugurazione del primo collegamento su rotaia tra l’Interporto di Pordenone e lo scalo giuliano: un intervento che fa parte di un accordo quadro tra Interporto, RFI – Rete Ferroviaria Italiana, Mise (Ministero dello Sviluppo economico) e Regione Friuli Venezia Giulia per la creazione di una vera e propria piattaforma logistica regionale, necessaria per alleggerire la linea ferroviaria Pontebbana, a rischio saturazione. Il nuovo collegamento di andata e ritorno tra Trieste e Pordenone, gestito da Medlog e Medway (controllate di Msc), aumenta il numero delle tratte ferroviarie che collegano alcuni tra i principali porti continentali e il numero dei treni settimanali operativi nello scalo ferroviario pordenonese, che ha raggiunto, in breve tempo, quota 50 convogli settimanali.

L’altra novità è lo stanziamento, sempre da parte di RFI, di 112 milioni di euro per alcuni interventi di potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio, ovvero lo scalo ferroviario al servizio del bacino portuale triestino, con l’obiettivo di aumentare il traffico merci nel porto friulano. In particolare, il nuovo fascio di binari sulle aste “Parenzane” e l’attivazione di un secondo binario per il porto consentiranno da subito lo snellimento delle manovre in ingresso e uscita dai moli, riducendone tempi e costi per gli operatori. Con l’attivazione del raccordo ferroviario della nuova piattaforma logistica, riprendendo la linea storica che portava a Servola e attraversando lo Scalo legnami (investimento di 1 milione e mezzo di euro), si realizzerà un moderno sistema di terminalizzazione che, con l’elettrificazione dei binari, sarà anche un riferimento per i futuri raccordi ferroviari allacciati all’infrastruttura nazionale. Inoltre la stazione di Trieste Campo Marzio, al termine dei lavori, potrà ricevere treni lunghi fino a 750 metri, standard europeo già presente in Friuli Venezia Giulia nelle stazioni di Pontebba, Tarvisio, Carnia, Tarcento, Gorizia e Monfalcone. Nei prossimi anni, oltre a Campo Marzio – che in base alle stime di crescita dovrebbe confermarsi primo scalo merci italiano per numero di treni – toccherà a Villa Opicina, Palmanova e Cervignano.

Hub strategico nei corridoi merci Baltico-Adriatico e Mediterraneo, il porto di Trieste ha registrato negli ultimi anni uno degli incrementi più alti in Italia per il traffico di merci, passando da circa 6 mila treni annui nel 2015 ai circa 10 mila del 2020 e raddoppiando i suoi volumi nel corso degli ultimi 5 anni. Le prospettive di sviluppo appaiono ancora molto importanti, con un’ipotesi di crescita in termini di treni annui pari al 50% al 2030.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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