La logistica può – e deve – diventare un importante fattore abilitante per l’economia circolare, uno dei capisaldi della sostenibilità ambientale. Questo il tema al centro del Quaderno 30 del Freight Leaders Council, associazione che da oltre trent’anni contribuisce allo sviluppo della logistica sostenibile e dell’intermodalità radunando aziende attive in ogni fase della supply chain, presentato lo scorso 6 giugno a Roma nella cornice di Palazzo Colonna, presso la sede Confitarma.
Lo studio, dal titolo «Economia circolare e logistica collaborativa», si propone di analizzare il contributo che la sharing logistic può apportare alla diffusione e all’implementazione dell’economia circolare, portando a dimostrazione dell’impegno del settore alcuni esempi concreti, nazionali e internazionali, di logistica applicata all’economia circolare per ridurre il consumo di materie prime ed energia e favorire il riutilizzo degli scarti e dei rifiuti. È il caso, per esempio, della statunitense TerraCycle, la cui piattaforma consente ai clienti di ordinare prodotti spediti in imballaggi riutilizzabili fino a cento volte, o ancora della città di Xiongan, in Cina, dove dal 2019 sono in servizio veicoli automatizzati per le consegne condivise dell’ultimo miglio, mentre, sempre in Cina, il Manbang Group ha riunito oltre 5 dei 7 milioni di camionisti in una specie di «Uber dell’autotrasporto» per utilizzare al massimo i vani di carico e risparmiare energia.
Non mancano inoltre gli esempi nostrani: nel Quaderno 30 si illustra infatti anche il caso della start up marchigiana Edilmag che ha realizzato il primo magazzino virtuale condiviso per l’edilizia: merci, strumenti e scarti di lavorazione vengono fotografati, inseriti in un inventario on line, geolocalizzati e messi a disposizione delle altre imprese edili. Un altro caso di successo italiano è la CPR, azienda leader nel noleggio di cassette riutilizzabili a sponde abbattibili e di pallet che, in pochi anni, ha prodotto significativi risultati in termini di impatto ambientale.
La necessità di accelerare la transizione dalla cosiddetta “linear” alla circular economy è infatti dimostrata dalla crescente penuria di materie prime e dalle conseguenze sempre più violente dei cambiamenti climatici. Ma non è tutto. Il passaggio all’economia circolare – come sottolineato più volte nella pubblicazione – può portare il comparto logistico italiano a una maggiore efficienza e competitività. Non è quindi in discussione che entro il periodo 2030-2050 occorrerà ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e che anche il settore dei trasporti sarà travolto dal tema della neutralità climatica, ma la sfida riguarda come traguardare tale obiettivo e con quale velocità.
«Il settore della logistica – ha spiegato il presidente del Freight Leaders Council, Massimo Marciani – presenta già ora molte soluzioni circolari efficaci e il ruolo che si appresta a giocare è fondamentale. Il cambiamento di paradigma si deve manifestare fin dalla fase di progettazione, per far sì che prodotti e imballaggi generino minori emissioni di carbonio fino alla fine del ciclo di vita. Oltre a ottimizzare quanto già esiste nel settore della logistica, lo sviluppo dell’economia circolare è in grado di creare opportunità di business completamente nuove. Come in natura, bisogna pensare allo sviluppo di veri e propri ecosistemi sostenibili. Ma la creazione di un organismo diverso richiede un cambiamento generale di mentalità, non solo per l’azienda di produzione, ma per l’intero settore della logistica, che deve adottare modelli di sharing, di condivisione delle risorse attraverso piattaforme digitali e fisiche che consentano lo sviluppo dell’economia circolare».
«In sintesi – si legge nella prefazione del Quaderno 30 curata dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini – un sistema logistico resiliente ai cambiamenti climatici dovrebbe avere queste caratteristiche: garantire le consegne nonostante gli imprevisti, con priorità alla sicurezza rispetto alla tempestività; attuare una regionalizzazione dell’attività economica, con hub regionali collocati in territori sicuri dal punto di vista climatico; organizzare distanze di trasporto più brevi con volumi inferiori; migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento, con capacità di spostare rapidamente le merci da una modalità di trasporto all’altra in caso di emergenza; trasformare gli attuali processi di consegna just-in-time, con la costituzione di magazzini vicini al produttore.
Le indicazioni del Quaderno per una “logistica collaborativa” nella prospettiva dell’economia circolare, che intrecci competizione e cooperazione tra gli operatori logistici, sono contributi molto utili per costruire un settore logistico più forte, più resiliente e più sostenibile».
Al convegno, aperto dal saluto del direttore generale di Confitarma Luca Sisto, hanno partecipato anche Andrea Giuricin, CEO TRA consulting; Francesco Benevolo, Direttore RAM S.p.a. e Giuseppe Napoli, National Research Council of Italy (CNR), Institute of Advanced Technologies for Energy “Nicola Giordano” (ITAE).
Il Quaderno 30 del Freight Leaders Council è disponibile gratuitamente sul sito dell’Associazione al seguente link: https://www.freightleaders.org/i-quaderni/