Raccontata qualche tempo fa forse sarebbe apparsa una follia. Invece, tra le cose che l’emergenza coronavirus rende possibile c’è pure questa: l’attivazione di un servizio di trasporto merci via camion tra Cina ed Europa. Già qualche settimana fa a offrire il servizio erano state alcune società cinesi, ma adesso la stessa formula proviene da uno spedizioniere tedesco, InstaFreight, che gestisce piattaforme digitali e ha deciso di affiancare alle soluzioni di trasporto via aria e ferro, anche quelle via strada. Si tratta di un servizio stabile, pensato per alimentare catene di montaggio in forma continuativa e che, rispetto alle modalità concorrenti, appare competitivo per un doppio dimezzamento: dei costi rispetto all’aereo, dei tempi rispetto al treno. Anzi, dalla stessa società specificano che, in realtà, se si calcolano i tempi attualmente necessari a una spedizione aerea, particolarmente allungati a causa degli arretrati accumulati nel corso delle ultime settimane, alla fine si scopre che il camion impiega praticamente lo stesso tempo di un aereo.
Più precisamente, in base ai punti di carico e scarico, per coprire l’intera tratta tra i due continenti si stima che il camion impieghi 20-22 giorni, che possono diventare molti meno se chi acquista il servizio chiede, pagando una maggiorazione, di avvalersi del doppio autista. Nel servizio, invece, è compreso già la sostituzione del veicolo al confine con la Cina, così come richiesto dalle attuali normative sia in entrata che in uscita.
Bisogna comunque ricordare che ben prima del contagio del virus (per la precisione nel novembre 2018) l’azienda olandese Alblas (con il supporto di CEVA Logistics e Shanghai Jet-rail International Transportation) garantiva il trasporto di lubrificanti dall’Olanda alla Cina (coprendo 7.400 km e valicando le frontiere di Germania, Polonia, Bielorussia, Russia e Kazakistan) in appena 12-13 giorni proprio ricorrendo a un doppio autista (la foto si riferisce al momento in cui il camion che assicurava questo trasporto è giunto in Cina per la prima volta). Una possibilità che allora serviva ad approfittare per la prima volta la ratifica da parte della Cina della Convenzione dell’ONU sui trasporti internazionali su strada (TIR).