Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneLogisticaContrordine: la logistica oggi (contrariamente a ieri) attira giovani e qualificati

Contrordine: la logistica oggi (contrariamente a ieri) attira giovani e qualificati

Dall'analisi dei dati emersi da un'indagine condotta da Jobtech, il settore della logistica acquista più appeal agli occhi dei giovani in cerca di lavoro e attira quelli dotati di alta formazione che risultano essere il 64% dei candidati

-

Che la logistica costituisca uno dei settori strategici per il mondo, alle prese da un anno e mezzo con la pandemia, lo si era compreso chiaramente quando ci si era resi conto che, senza di essa, non si sarebbero potuti avere i beni primari sugli scaffali dei supermercati o direttamente a casa.

Che sia un settore in crescita, nonostante le difficoltà della fase pandemica, e in forte cambiamento lo devono aver percepito anche i giovani. A dimostrarlo è un’analisi effettuata da Jobtech che, su un campione di 4.000 persone iscritte al portale magazziniere.it e in base al volume degli annunci di posizioni aperte negli ultimi sei mesi, ha toccato con mano il forte interesse giovanile verso posizioni attinenti al settore della logistica. Al punto che la domanda di lavoro inizia a superare l’offerta (c.d. mismatch).

I numeri

Dall’analisi effettuata da Jobtech sugli aspetti demografici, formativi e comportamentali emergono dei numeri che parlano chiaro e forniscono un preciso identikit della persona che sta cercando lavoro nel settore della logistica: giovane, uomo, qualificato e flessibile.

  • GIOVANE: il 57,7% di chi si candida per un lavoro appartiene alla Generazione Z (i nati dalla metà degli anni 90 fino al 2010) o ai Millennials (cioè i nati dai primi anni 80 fino alla metà degli anni 90).
  • UOMINI: l’80% dei candidati sono di sesso maschile e solo il restante 20% sono donne.
  • QUALIFICATI: il 64% degli italiani presi a campione ha un diploma o un’istruzione superiore (laurea o dottorato di ricerca). Inoltre, di questo 64%, il 51% parla tre lingue, il 91% parla come seconda lingua l’inglese, mentre solo il 5,3% afferma di non conoscere una seconda lingua. E questo è un aspetto che induce a riflettere, in quanto confligge con la vecchia immagine che vuole il settore tradizionalista e vagamente antiquato, per confermare invece l’idea che il settore stia subendo un’evoluzione tecnologica e digitale, tale da attirare nuove e competenti generazioni.
  • FLESSIBILE E DISPONIBILE: il 94% dei giovani candidati hanno dichiarato la loro disponibilità a lavorare nel fine settimana, anche quindi anche a scapito della vita personale. Inoltre, il 71% accetterebbe un part-time e il 52% sarebbe disponibile al lavoro notturno. Come a dire pur di lavorare questi giovani sono disposti a tutto.

I numeri non si fermano qui, perché dall’incontro fra domanda e offerta di lavoro emerge una particolare concentrazione dell’offerta di lavoratori in tre regioni: Lombardia (per il 38%), Campania e Lazio. In questi contesti territoriali si concentra più del 60% degli italiani in cerca di lavoro nel mondo della logistica.
Focalizzandosi poi sulla concentrazione nelle città, la prima in termini di incontro domanda-offerta è Milano; mentre Reggio Emilia e Padova sono le città dove più facilmente si potrebbe trovare un posto nella logistica in quanto il numero di posizioni aperte risulta maggiore dei lavoratori disponibili. Preoccupante risulta, invece, la situazione in città come Napoli, Roma e Genova in cui è sensibile il divario in negativo fra il numero di persone che cercano lavoro e l’offerta.

Se si tiene presente che nel quarto trimestre del 2020 l’occupazione giovanile era al 58,2% (in aumento dello 0,3% rispetto al terzo trimestre 2020, ma in diminuzione su base annua dello 0,8%) e che il mondo della logistica è in una fase di forte cambiamento, che pretende figure professionali nuove e con competenze tecnologiche avanzate, potrebbe far confluire al suo interno una percentuale consistente di quel restante 41,8% di giovani disoccupati.

«L’industria logistica è composta da tantissimi segmenti che portano a diverse opportunità professionali -dichiara Angelo Sergio Zamboni, co-fondatore di Jobtech – La nostra percezione è che il settore sia in una fase di enorme cambiamento e a cambiare in primis è la percezione del settore stesso: i giovani con cui parliamo riconoscono la natura prosperosa e frenetica del lavoro all’interno dell’industria logistica che si è dimostrata così fondamentale per la nostra vita quotidiana».

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link