Entra nel vivo a Bologna il progetto Urbane per la consegna sostenibile delle merci nel centro storico. Nelle ultime settimane sono stati installati nel capoluogo emiliano tre microhub automatizzati per il trasferimento delle merci da furgoni tradizionali a veicoli elettrici e da una settimana sono partite le prime consegne. Si tratta di un progetto pilota che risponde alla crescita esponenziale delle vendite online e al forte aumento dei veicoli di consegna all’interno delle aree urbane.
I microhub sono in sostanza spazi logistici simili ai “locker”, previsti dal Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), strategicamente collocati in aree in prossimità dei viali di circonvallazione, a ridosso del centro storico (Porta San Mamolo, Vie Calori e Berlinguer).
Dopo un anno di attività preparatorie, dal 13 febbraio i trasportatori partner del progetto possono consegnare presso i microhub i prodotti che verranno poi smistati e distribuiti nel centro urbano da un operatore di ultimo miglio utilizzando mezzi elettrici. L’obiettivo è di realizzare un sistema di consegna delle merci in ambito urbano sostenibile, innovativo e a basso impatto ambientale. L’ultimo miglio delle consegne è infatti la parte del processo a più alta intensità di emissioni.
La sperimentazione fa parte del progetto Urbane per la logistica sostenibile, finanziato dal Programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe dell’Unione Europea, ed è supportata anche dalla Città metropolitana di Bologna attraverso il Progetto Move21.
Si prevede la movimentazione di circa 100 pacchi al giorno, con il coinvolgimento di tre operatori logistici (TYP, Due Torri e Salerno Trasporti), un provider tecnologico (Gel Proximity) e un’azienda leader nel settore degli smart lockers (Ricoh). Oltre al consorzio locale, il progetto si avvale inoltre della collaborazione degli altri 35 partner del progetto, alcuni dei quali realizzeranno ulteriori sistemi innovativi a supporto del living lab (l’infrastruttura per la sperimentazione di nuove tecnologie in condizioni reali,) come un digital twin (ovvero un gemello digitale che funziona replicando digitalmente una risorsa fisica nell’ambiente virtuale, comprese le sue funzionalità, caratteristiche e comportamento) e un sistema di blockchain (un meccanismo di database avanzato che permette la condivisione trasparente di informazioni).
La città di Bologna è uno dei quattro “laboratori” coinvolti nel progetto Urbane insieme a Helsinki, Salonicco e Valladolid.