La Commissione punta il dito contro l’Italia che non avrebbe garantito la parità di trattamento all’accesso al mercato del trasporto internazionale delle merci su strada. A farne le spese sarebbero i trasportatori stranieri costretti, in caso di multe ad attendere di più (rispetto agli italiani) per bloccare il veicolo sequestrato, a causa dei tempi più lunghi per l’accreditamento dei bonifici bancari internazionali.
Due mesi di tempo per colmare le carenze
Così la Commissione Europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione con una lettera di messa in mora all’Italia per non aver correttamente applicato il Regolamento recante norme comuni per l’accesso al mercato del trasporto internazionale di merci su strada (n. 1072 del 2009). L’Italia avrà due mesi per rispondere e colmare le carenze sollevate dalla Commissione, ma in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato che solitamente fissa un termine entro il quale lo Stato membro deve obbligatoriamente rivedere le norme e conformarsi al diritto dell’Unione Europea.
Sanzioni non discriminatorie
Il regolamento in questione garantisce che le sanzioni siano imposte in modo non discriminatorio, indipendentemente dalla nazionalità o dal luogo di stabilimento. Tuttavia, secondo la legge italiana, solo i bonifici bancari e i pagamenti in contanti sono accettati come pagamento delle multe, il che può portare a una disparità di trattamento dei trasportatori stranieri.
Nello specifico, i trasportatori stranieri spesso devono affrontare tempi di attesa più lunghi per la conferma dei bonifici bancari prima che i loro veicoli immobilizzati vengano rilasciati, a differenza dei bonifici bancari nazionali. Ciò si traduce spesso in conducenti stranieri che incorrono in spese di parcheggio alle autorità italiane, il che porta a una sanzione finale più elevata rispetto ai veicoli immatricolati in Italia. La Commissione sta pertanto inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia, che ora ha