Il Gruppo Brivio & Viganò e il suo fornitore di servizi logistici LGD hanno indetto oggi una conferenza stampa presso la sede di Pozzuolo Martesana per chiarire le proprie posizioni in merito alla vertenza tra il sindacato di Si – Cobas e LGD. A partire dalla scorso agosto, infatti, la società LGD – subappaltatrice per Brivio & Viganò Logistics della gestione di magazzino nei depositi UNES di Truccazzano e Vimodrone – si è trovata ad affrontare una serie di tensioni e blocchi da parte di alcuni lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas (ne avevamo parlato qui e anche qui).
Nel corso della conferenza stampa Daniele Romano, che in LGD si occupa delle Relazioni Industriali, ha smentito categoricamente tutte le accuse che riguardano le irregolarità contributive, turni di lavoro definiti «massacranti» e soprattutto ribadisce il rapporto di «causa/effetto fra i blocchi illegittimi e i licenziamenti».
«I 45 lavoratori tanto citati da Si Cobas sono stati licenziati a ottobre, dopo una serie di blocchi e soprattutto dopo le violenze occorse presso la piattaforma di Pozzuolo Martesana – ha ribadito Romano – Il diritto di sciopero è un diritto sacrosanto. Sebbene Si Cobas sostenga che questi blocchi siano accettati dal mondo della logistica come metodo di protesta, per noi sono inaccettabili». Romano ha poi proseguito parlando dei tentativi di trattativa con il sindacato e delle richieste ricevute: «Il sindacato Si Cobas ci ha chiesto complessivi 3,5 milioni di euro per chiudere la faccenda per transazioni con i 45 licenziati. Come risposta al nostro rifiuto è arrivata la minaccia di continuare a oltranza i blocchi alle piattaforme. Questa non è trattativa, è un ricatto».
La preoccupazione della cooperativa LGD è quella di far comprendere ai lavoratori licenziati la gravità delle azioni che stanno portando avanti e che questi atti di violenza privata e i blocchi illegali stanno ostacolando la conclusione della vicenda. «Il sindacato Si Cobas – conclude Romano – sta minimizzando con i lavoratori la gravità delle violenze e dei reati commessi, ma le autorità hanno già aperto diversi fascicoli in capo ai manifestanti e l’ammontare dei danni aumenta dopo ogni blocco».