La Regione Veneto ha presentato un Piano strategico regionale della logistica per aiutare le piccole e medie imprese della realtà produttiva locale ad essere competitive nel mercato globale e fare del Veneto una regione di eccellenza sotto l’aspetto logistico.
«Il Piano della Logistica – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti – non è solo un progetto urbanistico, economico o delle infrastrutture, anche se l’articolazione e l’efficienza delle reti e dei nodi infrastrutturali sono la condizione dell’esistenza stessa del sistema della logistica regionale. Si tratta piuttosto di uno strumento all’interno del quale le strutture logistiche, produttive e dei trasporti possono costruire una visione condivisa e dinamica del proprio futuro e del proprio posizionamento competitivo. Un importante gioco di squadra, quindi, condizione essenziale per essere concorrenziali nei mercati internazionali e rimanere attaccati al treno dello sviluppo».
Ciambetti ha ricordato che il sistema infrastrutturale del Veneto, con i suoi 10.300 km di strade, 1.850 km di ferrovie e 135 km dell’asta fluviale Po- Fissero-Tartaro-Canalbianco (oltre ai 430 km della Litoranea Veneta), movimenta nel complesso 71,4 milioni di tonnellate di merce: «Il Veneto si trova al crocevia di nodi primari all’interno delle Reti Ten-T, nonché delle Autostrade del Mare – ha continuato il presidente – Come Regione siamo un punto chiave del corridoio Baltico-Adriatico, che copre una lunghezza totale di 5.200 km di linee ferroviarie, coinvolgendo circa 80 terminali multimodali e porti marittimi. Il PIL dei Paesi attraversati dal Corridoio è pari a circa 2.900 miliardi di euro (fonte Eurostat, 2020), con una popolazione di circa 125 milioni di persone. Numeri impressionanti che da soli spiegano l’importanza di una riflessione competitiva e innovativa di un Piano della logistica».
Il vicepresidente e assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, ha poi precisato che è allo studio un Documento strategico ricognitivo della logistica in Veneto, per evidenziare eventuali criticità e indicare soluzioni da adottare. De Berti pensa anche a un Protocollo della Logistica del Nord Est, con il coinvolgimento delle regioni interessate, «per arrivare a un modello integrato di logistica, trasporti e infrastrutture».
«Per rendere competitive la nostra economia e la nostra industria, in un mondo ormai globalizzato, dobbiamo disporre di una logistica più forte, più strategica, più integrata nelle politiche regionali – ha sottolineato Alessandro Peron, segretario generale della FIAP – Basti pensare che il Veneto è al centro dei flussi logistici stradali delle merci e copre il 14% delle esportazioni nazionali. Ma la qualità dei manufatti viene valorizzata solo se la consegna è organizzata in modo efficiente e riesce a portare i nostri prodotti in tutto il mondo, nei tempi e secondo le modalità richiesti dai clienti».
Peron ha ricordato che oltre l’80% degli addetti alla manifattura in Italia è occupato in uno stabilimento che si trova a meno di 20 km dal casello autostradale più vicino e oltre il 90% degli spostamenti di camion avviene con tragitti inferiori ai 300 km: «In aggiunta – ha concluso – servirà potenziare i valichi alpini, attraverso i quali passa un ingente quantitativo di merci, e i flussi del porto di Venezia. Un trasporto e una logistica forti, al centro del Mediterraneo, costituiscono infatti la chiave strategica per la competitività delle nostre imprese e del nostro export».