Confronto serrato tra Unatras (il coordinamento delle associazioni nazionali dell’autotrasporto) e i dirigenti del Ministero dei Trasporti, riunitisi lo scorso 31 luglio a Roma per un tavolo tecnico. L’oggetto del dibattito? Il recepimento delle disposizioni del Primo Pacchetto Mobilità sui requisiti per l’accesso alla professione.
La nuova bozza del decreto presentata dal MIT non ha colto infatti i pareri favorevoli di Unatras, che anzi l’ha giudicata «non esaustiva», in quanto su alcune questioni «sarà necessario un supplemento di analisi». Secondo le associazioni aderenti a Unatras, bisognerebbe prevedere che l’accesso al mercato per le nuove imprese sia consentito solo in presenza di un veicolo di classe ecologica almeno Euro VI. L’attuale formulazione, invece, consente la libertà di accesso al mercato anche con mezzi obsoleti e quindi poco sicuri ed inquinanti.
Per Unatras si tratta di «una previsione inaccettabile e controsenso in quanto risulterebbe in palese contrasto con qualsiasi altro provvedimento UE in tema ambientale (dal Fitfor55 ai nuovi standard fissati nel processo di transizione ecologica e decarbonizzazione) che finirebbe per penalizzare le migliaia di imprese italiane che hanno intrapreso un percorso virtuoso per il rinnovo del parco veicolare investendo in veicoli di ultima generazione, ecologicamente sostenibili, più sicuri e tecnologicamente avanzati».
A questo punto Unatras ha richiesto che tale istanza, per il momento esclusa dal Regolamento UE, «sia oggetto di un apposito confronto politico con il ministro Matteo Salvini, affinché il Governo ponga la questione a Bruxelles, mettendo in luce le evidenti contraddizioni politiche che smentiscono gli obiettivi della Commissione e finiscono solo per accrescere la concorrenza sleale nel settore».