Il Consiglio nazionale della Fai, associazione aderente a Conftrasporto–Confcommercio, ha confermato Paolo Uggè nel ruolo di presidente, conferendo invece a Vittorio Petrogalli la carica di presidente onorario.
Parliamo di un’associazione di lungo corso (nata nel lontano 1963) e che soprattutto al momento attuale associa circa 8mila aziende, che assorbono 120mila dipendenti, con un parco veicolare di 103mila unità e un fatturato annuo di 15 miliardi di euro.
Per chi conosce anche soltanto superficialmente il settore dell’autotrasporto, Uggè non ha bisogno di presentazioni, visto la sua lunga carriera, arrivata a contemplare anche ruoli governativi (sottosegretario di due governi) e parlamentari. Questo nuovo mandato – ha subito chiarito – sarà ispirato da un’azione concentrata sulle infrastrutture, quelle utili a «connettere l’Italia» non soltanto al suo interno, ma anche con i mercati esteri. Ma forte enfasi verrà data anche alla battaglia per la sicurezza e per il rispetto delle regole, accompagnata, in particolare in ambito comunitario, con il contrario al dumping sociale. «Ci vogliono regole uguali per tutti, se veramente vogliamo operare nello stesso mercato con le stesse opportunità e concorrere in modo unitario alla crescita dell’Europa», ha spiegato Uggè. Rispetto alle questioni ambientali, invece, pur considerandole un obiettivo sacrosanto, Uggè ha sottolineato la necessità di affrontarle con equilibrio, «stando attenti a non far prevalere le mode o le ideologie nella scelta o nella demonizzazione di una fonte energetica rispetto a un’altra».
Doverosa, infine, da parte del riconfermato presidente, una menzione all’emergenza sanitaria, non fosse altro perché ha fornito l’occasione agli operatori dell’autotrasporto di dimostrare – ha detto Uggè – «la loro abnegazione», la loro capacità di non risparmiarsi «nemmeno quando il Covid avrebbe potuto mettere a rischio la loro salute e la loro vita. Per questi lavoratori chiediamo rispetto e dignità».