Il Parlamento europeo lo scorso 9 febbraio ha dato il via libera alla proposta di regolamento che istituisce uno strumento di recupero e resilienza (RRF – Recovery and Resilience Facility). Con un bilancio di 672,5 miliardi di euro, l’RRF è il principale piano dell’Unione europea per riprendersi dalla crisi causata dalla Covid-19.
L’approvazione dell’accordo è stata accolta positivamente dalla UETR – Associazione europea degli autotrasportatori – e dalla coalizione Transport for EU Recovery, composta da 31 organizzazioni delle categorie maggiormente rappresentative del mondo dei trasporti.
«Ora contiamo che gli Stati membri forniscano misure sostanziali nei loro piani nazionali di ricostruzione riconoscendo l’importante ruolo svolto dal mondo e le scelte dei trasportatori in modo che possano svolgere il loro lavoro e garantire la continuità economica in questi momenti difficili» ha dichiarato Marco Di Gioia, segretario generale dell’UETR. E come dargli torto?
Il raggiungimento degli obiettivi posti dal Green Deal, tra cui la neutralizzazione del 90% delle emissioni di CO2, richiede ingenti investimenti nelle infrastrutture del trasporto e nelle flotte.
«Non saranno sufficienti – aggiunge il vice presidente UETR e presidente Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani – se non accompagnati da scelte strategiche e di lungo periodo che, puntando realmente a perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale, transizione energetica e sviluppo dell’intermodalità, consenta agli autotrasportatori nazionali di utilizzare gli strumenti in grado di continuare a competere nell’immediato futuro e compiere il salto di qualità nelle loro attività imprenditoriali».