Il potenziale c’è, le risorse anche (almeno quelle essenziali), ma la burocrazia e l’alta tassazione presente e futura frenano lo sviluppo e la competitività del settore della Logistica e dei Trasporti, il cui peso nell’economia è tracciato dai dati presentati oggi a Roma al convegno di Conftrasporto-Confcommercio «Le sfide per la crescita: il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all’orizzonte». Per dare alcuni numeri, sono 285 i milioni di euro stanziati per mitigare l’aumento dei costi nell’autotrasporto e congelati da un sistema burocratico che ne rende tortuoso l’accesso; situazione alla quale si aggiunge il carico fiscale che grava sulle imprese. Nonostante l’autotrasporto abbia ridotto le sue emissioni del 30% dal 1991 al 2017, è assoggettato a una carbon tax 5 volte superiore a quella di altri settori, come per esempio quello agricolo e industriale. Per intenderci, 250 euro per tonnellata di Co2 prodotta. E secondo le prime stime di Conftrasporto i costi per le imprese si impenneranno ulteriormente, complici l’estensione al trasporto stradale dell’ETS (il meccanismo di contrazione delle emissioni) e l’aumento dei prezzi dei carburanti: +1500 euro all’anno per un furgone diesel, +6mila euro per un camion a LNG e +10mila euro per un camion a gasolio di ultima generazione. Con le accise sul gasolio, un Tir Euro6 paga 8.500 euro in più rispetto ai costi ambientali che genera.
«L’autotrasporto ha bisogno urgente di quei 280 milioni di euro, serve fare qualcosa per sbloccare la situazione» l’appello lanciato da Pasquale Russo, Segretario Generale Conftrasporto, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, presente in sala. «Serve semplificare – ha proseguito Russo – perché anche là dove ci sono normative comunitarie ci sono cose che possiamo fare. Pensiamo per esempio alla CQC, serve togliere l’esame, serve snellire le procedure e fare in modo che si possa acquisire la certificazione già a 19 anni». La risposta di Salvini non si è fatta attendere: «Stiamo lavorando per semplificare e velocizzare le procedure così da mettere chi vuole investire nella condizione di poterlo fare. In tal senso, il tema della parità di condizioni è essenziale e mi riferisco in particolar modo al Brennero, dove si sta verificando un’evidente situazione di concorrenza sleale sulla quale è necessario intervenire, anche con altri mezzi, se il dialogo non basta. Le regole e i trattati devono valere per tutti. Non è accettabile che mentre viene realizzata un’opera come il Tunnel del Brennero, l’Austria ponga limiti che ledono la libera circolazione di uomini e merci, bloccando tir italiani all’ingresso verso il Tirolo». Sul tema delle infrastrutture il Ministro ha poi sottolineato che «Ci sono più di 1 miliardo di opere pubbliche progettate ma ferme perché c’è qualcuno che rallenta per professione il progresso. Come ministro sto agendo in tal senso, perché la logistica non è solo una parola da convengo, ma è business, futuro e lavoro. Al ministero serve un tavolo che metta al centro la logistica e la sostenibilità, ragionando in un’ottica che non sia una ghigliottina a svantaggio dell’industria italiana».
«Non possiamo più permetterci di appesantire la funzionalità del comparto con ulteriori oneri e costi. Serve una forte scelta di campo a favore dell’intermodalità, dalle autostrade del mare al combinato ferroviario, insieme a un processo di rinnovo del parco circolante e delle flotte, a cominciare da navi e traghetti” l’appello lanciatoinveceda Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Quattro le principali proposte per il settore dell’autotrasporto che Conftrasporto rivolge quindi al governo: prima di tutto, porre fine alle limitazioni unilaterali dell’Austria al Brennero e accelerare sul nuovo tunnel, anche sul versante tedesco, per attivare l’intermodalità; in secondo luogo, intervenire in Europa perché il beneficio del gasolio commerciale non venga soppresso; ridurre il cuneo fiscale per contrastare la carenza di autisti e, infine, rivedere i divieti di circolazione.