Un calendario fitto di incontri e tavoli tecnici dovrà portare alla ridefinizione della normativa sui tempi di attesa e di pagamento, sull’illegalità nelle filiere e sulle imprese che non hanno diritto all’iscrizione all’Albo degli autotrasportatori. In più il ministero guidato da Matteo Salvini mette sul tavolo della categoria 55 milioni provenienti da fondi residui a compensazione di quelli tagliati dall’ultima legge di bilancio, pari a circa 12 milioni.
È questo il risultato che le associazioni dell’autotrasporto hanno portato a casa nell’incontro che si è svolto oggi al ministero di Porta Pia alla presenza del viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi. Il primo incontro, tra i tanti calendarizzati, ci sarà il prossimo 11 marzo per discutere, con tavoli più tecnici, affinamenti alla normativa che già esiste da anni, ma sulla quale si riscontrano problemi di attuazione. «Le norme ci sono già – aveva tuonato Paolo Uggè, numero uno della FAI e di Unatras alla vigilia dell’incontro – vanno rispettate. Non è più il tempo delle parole». Nei giorni scorsi Unatras aveva manifestato un forte scontento per i tagli e per la mancata convocazione della categoria in occasioni di confronto con il ministero.
Ma i fatti sono arrivati anche sul fronte delle risorse. Il Mit ha infatti informato che è in corso con il ministero dell’Economia e Dinanze per il recupero della dotazione originaria di 240 milioni di euro, ma anche ipotizzato la possibilità di un incremento dei fondi ricorrendo ai 55,9 milioni residui dei crediti d’imposta degli anni precedenti.
«Con i tavoli tecnici – precisa Uggè appena uscito dall’incontro – si apre una nuova fase. L’obiettivo è puntualizzare le leggi già esistenti per renderle attuabili». Il riferimento è alle norme sui tempi di attesa e pagamento, sulla responsabilità condivisa nella filiera per elevare la sicurezza e per l’eliminazione delle imprese senza requisiti dall’Albo. Inoltre, un tavolo sarà dedicato, come ha anche puntualizzato il viceministro Rixi, alle modifiche introdotte dal codice della strada per «aggiustamenti che rendano meno penalizzante i tempi di guida e riposo per gli autotrasportatori», conclude Uggè.