Riduzione dell’Iva per gli acquisti di metano che passa dal 22 al 5%, con l’accisa fissata a «zero», e conferma del taglio di 25 centesimi per il gasolio fino all’8 luglio 2022. Sono queste due delle principali decisioni prese oggi dal Consiglio dei Ministri, insieme a quella che introduce un monitoraggio finalizzato a colpire eventuali azioni speculative alla pompa condotte dal Garante con il supporto della Guardia di Finanza. In definitiva quindi fino all’8 luglio le imposte sulla produzione e sui consumi ammontano a 367,40 euro per mille litri per oli da gas o gasolio usato come carburante e a zero euro, come detto, per il gas naturale usato per autotrazione.
La decisione di abbassare fino al 5% l’Iva sugli acquisti di metano è stata accolta con particolare soddisfazione da Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano, che proprio su questa base hanno deciso di revocare lo sciopero previsto dal 4 al 6 maggio.
Per le tre associazioni si tratta di un risultato importante, che arriva anche grazie a una battaglia portata avanti per otto lunghi mesi e che certamente costituisce un tassello importante per la tutela del settore del metano per autotrazione, pesantemente colpito dal caro prezzi.
L’intera filiera del metano conta nel nostro Paese conta circa 20.000 addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1.100.000 famiglie a basso-medio reddito, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale che hanno scelto il metano per la loro mobilità e ben un 30% di biometano già distribuito in rete per uso autotrazione.