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Sicurezza stradale e sostenibilità competitiva, VDO promuove il ruolo del tachigrafo

A Transpotec, in uno stand-up talk che ha coinvolto Albo Nazionale Autotrasportatori, Polizia stradale e Unrae, è emersa l'importanza della nuova generazione di questi dispositivi, non solo registratori dei mo-menti di guida e di riposo, ma vere e proprie piattaforme in grado di gestire i dati per poi elaborarli in in-formazioni

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I tachigrafi di ultima generazione non sono solo meri raccoglitori di dati, ma possono essere utilizzati per migliorare la sicurezza stradale e supportare la sostenibilità competitiva.
È quanto emerge dallo stand-up talk organizzato da Continental VDO a Transpotec, cui hanno partecipato Enrico Finocchi, presidente del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, Carlotta Gallo, dirigente del Compartimento di Polizia stradale della Lombardia, Paolo Starace, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae e Alessio Sitran, responsabile sviluppo business e relazioni istituzionali di Continental VDO.
Per affrontare i temi della sicurezza e della sostenibilità, la società tedesca ha riunito tre realtà che si occupano rispettivamente di gestire la politica del trasporto, di esercitare l’attività di controllo e di promuovere lo sviluppo tecnologico. In questo ambito – è stato detto – Continental VDO svolge la funzione di trait d’union come azienda che gestisce servizi e un’ingente mole di dati valorizzabili, ad esempio, a vantaggio degli stessi organi controllori.

Nella discussione il tachigrafo si è rivelato non solo fondamentale per effettuare le rilevazioni e far rispettare le leggi in vigore, ma in possesso di sempre maggiori funzionalità utili. Grazie, infatti, ai continui sviluppi tecnologici come il Dsrc (Dedicated short range communication), gli agenti in servizio possono effettuare un primo “screening” del veicolo a distanza, senza la necessità dunque di fermare il mezzo.

«Il tachigrafo è un esempio chiaro della velocità con cui la tecnologia può cambiare in meglio gli scenari competitivi – ha detto Sitran – Per passare dall’analogico al digitale sono trascorsi 21 anni, dal 1985 al 2006, poi altri 13 per arrivare al secondo digitale e infine solo 4 per giungere all’attuale nuova fase. Questa impressionante accelerazione ha cambiato il ruolo stesso dello strumento che oggi non è più semplicemente un dispositivo che registra i momenti di guida e di riposo, ma è diventata una vera e propria piattaforma in grado di dialogare con altre piattaforme».
Secondo Sitran i tachigrafi di nuova generazione generano valore perché, oltre a raccogliere dati, sono in grado di gestirli per poi trasformarli in informazioni: «Gli agenti preposti al controllo possono rendere molto più efficiente la loro attività, fermando i veicoli che inviano segnali sospetti e lasciando procedere gli altri – sottolinea il manager – Ma possono anche, ad esempio, essere fornite informazioni utili per la manutenzione predittiva del mezzo o per implementare servizi ancora più mirati. Il campo di applicazione è in continua espansione».

In questo senso la sicurezza stradale beneficia significativamente dello sviluppo tecnologico: «Il corretto utilizzo del tachigrafo permette di poter contare su autisti in condizioni psicofisiche sempre adeguate, che lavorano in condizioni di maggiore sicurezza, favorendo così la riduzione drastica degli incidenti».
Ma il dispositivo svolge anche un ruolo importante per la cosiddetta ‘sostenibilità competitiva’: «Stiamo vivendo un periodo di grandi transizioni su energia, governance e trasporti – conclude il responsabile Continental VDO – L’influenza della digitalizzazione e delle nuove forme di connettività è sempre più forte e promuovere forme di sostenibilità soltanto ambientale, sociale ed economica non è più sufficiente. Oggi la sostenibilità deve imprescindibilmente legarsi alla capacità di essere competitivi sul mercato. In altre parole, ogni sforzo effettuato in nome dell’ambiente deve favorire allo stesso tempo lo sviluppo della qualità del servizio o prodotto offerti. Sostenibilità e competitività devono insomma sempre più diventare facce della stessa medaglia».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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