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Rinnovo parco veicolare, 50 milioni nel biennio 2021-22 per rottamare gli autocarri più inquinanti

Gli incentivi sono anche rivolti all'acquisto di dispositivi per riconvertire veicoli a motorizzazione termica in mezzi a trazione elettrica e all'acquisizione di rimorchi e semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario e marittimo

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Parliamo ancora del fondo di 100 milioni per una serie di investimenti ecosostenibili e di rinnovo tecnologico del parco veicolare pesante, previsto nei due decreti firmati ogg dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini

Dopo aver esaminato il primo provvedimento normativo diamo un’occhiata al secondo DL, anch’esso focalizzato sul rinnovo del parco veicolare, ma con l’eliminazione dal mercato dei veicoili più obsoleti per rottamazione.

Ancora 50 milioni di euro pro-rottamazione

In questo caso la legge mette a disposizione ulteriori 50 milioni di euro nel biennio 2021-2022 (25 milioni per anno). Lo scopo è quello di incentivare la sostituzione dei mezzi da parte delle imprese di autotrasporto, rottamando quelli più inquinanti e meno sicuri. Questa somma è tripartita. Cinque milioni vanno sia all’acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di automezzi commerciali nuovi di fabbrica di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton a trazione alternativa CNG, LNG, ibrida (diesel/elettrico) e elettrica (full electric), sia all’acquisto di dispositivi per riconvertire autoveicoli di trasporto merci a motorizzazione termica in veicoli a trazione elettrica

Altri 35 milioni di euro sono finalizzati alla rottamazione di automezzi commerciali di massa complessiva pari o superiore a 3,5 ton con contestuale acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di automezzi commerciali nuovi di fabbrica, conformi alla normativa Euro VI e di massa complessiva a partire da 3,5 ton

Gli ultimi 10 milioni di euro vanno all’acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di rimorchi e semirimorchi nuovi di fabbrica, adibiti al trasporto combinato ferroviario e/o dotati di ganci nave per il trasporto combinato marittimo. Sono incentivate anche le acquisizioni di rimorchi e semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori a 7 ton per trasporti in regime ATP, rispondenti a criteri avanzati di risparmio energetico e rispetto ambientale.

L’importo massimo ammissibile per singola impresa non può superare 550.000 euro, mentre i contributi sono ovviamente erogabili fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Chi ne può beneficiare e a quali condizioni

Anche in questo caso  – come nel primo decreto – le destinatarie del provvedimento sono le imprese di autotrasporto merci conto terzi attive sul territorio italiano, attualmente iscritte al Registro Elettronico Nazionale (R.E.N.) e all’Albo Nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi, la cui attività prevalente sia quella di autotrasporto di cose. I veicoli acquisiti non possono essere venduti, concessi in locazione o in noleggio e devono rimanere nella piena disponibilità del beneficiario del contributo entro il triennio decorrente dalla data di erogazione, pena la revoca dello stesso. In più i veicoli oggetto di radiazione devono, a pena di inammissibilità, essere stati detenuti in proprietà o ad altro titolo da almeno un anno prima dell’entrata in vigore del decreto.

A quanto ammontano i contributi e quali investimenti sono finanziabili

Valgono le cose dette per il primo decreto. Si possono acquisire, anche mediante locazione finanziaria, automezzi commerciali nuovi di fabbrica a trazione alternativa a metano CNG, ibrida (diesel/elettrico) ed elettrica (full electric), di massa complessiva pari o superiore a 3,5 ton e fino a 7 ton, e veicoli a trazione elettrica superiori a 7 ton. Il contributo in questo caso può essere: a) di 4.000 euro per ogni veicolo CNG e a motorizzazione ibrida; b) di 14.000 euro per ogni veicolo elettrico di massa complessiva pari o superiore a 3,5 ton e fino a 7 ton; c) di 24.000 euro per ogni veicolo elettrico superiore a 7 ton. Questo per la notevole differenza di costo con i camion ad alimentazione diesel.

Possono inoltre essere acquisiti, anche mediante locazione finanziaria, automezzi commerciali nuovi di fabbrica a trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico), a metano CNG e LNG di massa complessiva a pieno carico superiore a 7 ton. Il contributo in questo caso può essere: a) di 9.000 euro per ogni veicolo a trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico) e a metano CNG di massa complessiva fino a 16 ton comprese; b) di 24.000 euro per ogni veicolo a trazione alternativa LNG e CNG ed a motorizzazione ibrida(diesel/elettrico) di massa superiore a 16 ton.

In aggiunta c’è l’ipotesi di acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, dei dispositivi di riconversione da diesel ad elettricoper mezzi di massa complessiva fino a 3,5 ton comprese. In questo specifico caso il contributo è pari al 40% dei costi ammissibili, comprensivi del dispositivo e dell’allestimento, con un tetto massimo di 2.000 euro.

Regime contributi per veicoli rottamati

Le aziende che acquisiscono un veicolo ad alimentazione alternativa e rottamano contestualmente un mezzo di classe inferiore ad Euro VI ricevono un ulteriore contributo di 1.000 euro per ogni veicolo rottamato(detenuto in proprietà o ad altro titolo da almeno un anno precedente l’entrata in vigore del decreto).

Se si rottamano automezzi di massa complessiva superiore a 7 ton e si prendono, anche mediante locazione finanziaria, veicoli commerciali nuovi di fabbrica di massa complessiva superiore a 7 ton, conformi alla normativa antinquinamento Euro VI, il contributo è di 7.000 euro per ogni veicolo Euro VI di massa complessiva superiore a 7 ton e fino a 16 ton comprese e di 15.000 euro per ogni veicolo Euro VI di massa complessiva superiore a 16 ton.

Prevista anche l’acquisizione di veicoli commerciali leggeri Euro 6-D Final ed Euro VI, per i quali il contributo è di 3.000 euro per ogni veicolo commerciale pari o superiore a 3,5 ton e inferiore o pari a 7 ton, con contestuale rottamazione di veicoli della medesima tipologia.

Regime contributi per rottamazione rimorchi e semirimorchi

Nel caso di imprese che hanno acquisito trailer o semitrailer nuovidi fabbrica e contestualmente hanno rottamato rimorchi e/o semirimorchi obsoleti il contributo è di 7.000 euro per piccole e medie imprese e 5.000 per le grandi imprese.

Piccole e medie imprese

I contributi sono maggiorati in alcuni ipotesi (vedi decreto) del 10% in caso di acquisizioni effettuate da parte di piccole e medie imprese.

Come fare domanda

Stesse regole del decreto “gemello” per prenotare l’incentivo: è sufficiente fornire una copia del contratto di acquisizione dei veicoli o dei beni, indipendentemente dalla trasmissione della fattura che prova il pagamento del corrispettivo. L’ammissibilità del contributo, accantonato con la prenotazione, va poi dimostrata in sede di rendicontazione, pena la decadenza dal beneficio.

Chi controlla e gestisce le risorse

Le attività istruttorie connesse all’erogazione dei contributi ed alle fasi di prenotazione e di rendicontazione sono gestite anche per queste partite dalla Società Rete autostrade Mediterranee – Logistica, Infrastrutture e Trasporti. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – Direzione generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto può effettuare tutti gli accertamenti e le verifiche anche successivamente all’erogazione dei contributi e in caso di irregolarità procedere con l’annullamento dell’accoglimento, disponendo anche la restituzione del contributo concesso.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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