Veicoli - logistica - professione

HomeRubricheAnche io volevo il camionRapporto sulla parità di genere sul lavoro: scadenze, modalità di invio e...

Rapporto sulla parità di genere sul lavoro: scadenze, modalità di invio e sanzioni

Le aziende con più di 50 dipendenti sono tenute a rispettare l’obbligo di redazione del rapporto. L'invio va fatto in modalità esclusivamente telematica sul portale Servizi Lavoro e si ha tempo fino al 30 settembre 2022. La mancata trasmissione comporta l’applicazione di sanzioni

-

Le aziende con più di 50 dipendenti, sia pubbliche che private, sono tenute a compilare con cadenza biennale un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile, secondo quanto previsto dalla legge n.162 del 5 novembre del 2021, che modificava il cosiddetto Codice delle Pari opportunità (dlgs 198/2006).

Adesso, un decreto interministeriale e il relativo Allegato A hanno definito le modalità per la redazione del rapporto. Va precisato che la compilazione è obbligatoria per le aziende con più di 50 dipendenti, mentre quelle che occupano fino a 50 dipendenti possono redigere il rapporto su base volontaria.

Il rapporto deve essere redatto in modalità esclusivamente telematica tramite il nuovo applicativo informatico disponibile sul portale Servizi Lavoro, che sarà operativo a partire dal 23 giugno 2022. Il rapporto, per il solo biennio 2020-2021, dovrà essere inviato entro il 30 settembre 2022 (per gli anni successivi, invece, rimane confermata la data del 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ogni biennio).

Terminata la procedura, se non saranno stati rilevati errori o incongruenze, l’applicativo rilascerà una ricevuta che attesta la corretta redazione. Una copia del rapporto e della predetta ricevuta dovranno essere trasmesse, dal datore di lavoro, alle OOSS. Qualora il rapporto non venga presentato, all’azienda sarà applicata una sanzione da 515 a 2.580 euro. Se l’inottemperanza si dovesse protrarre per più di 12 mesi sarà disposta anche la sospensione per 1 anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda. Se il rapporto dovesse risultare mendace o incompleto, all’azienda sarà applicata una sanzione da 1.000 a 5.000 euro.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link