La Commissione europea ha ufficialmente approvato il finanziamento pubblico italiano al trasporto combinato strada-mare, il cosiddetto Marebonus, pensato per incoraggiare il trasporto merci a passare dal «tutto-strada» allo «strada-mare» a corto raggio. Si tratta di 125 milioni di euro complessivi, erogati per il quinquennio 2023-2027. Il piano prevede l’erogazione di contributi alle imprese di autotrasporto che imbarcano camion o unità di carico su navi ro-ro che collegano un porto italiano a qualsiasi altro scalo dello Spazio Economico Europeo, con un limite di 0,30 centesimi di euro per veicolo-chilometro.
L’obiettivo della misura, come è noto, è quello ridurre l’impatto ambientale, sanitario e sociale del traffico stradale e la congestione delle infrastrutture stradali, in linea con gli obiettivi della strategia Ue per la mobilità sostenibile e e del Green deal.
Soddisfazioni sono state espresse da più parti della filiera dell’autotrasporto. Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto-Confcommercio, ha sottolineato come «la Commissione europea abbia compiuto un passo importante a favore dell’intermodalità», plaudendo al «forte impegno del ministro Salvini» e ricordando che ora «si aprirà il confronto tecnico con il dicastero dei Trasporti per concordare le modalità di utilizzo, in base all’accordo stipulato e previsto nel protocollo di intesa a suo tempo sottoscritto».
Anche Confitarma si è dichiarata soddisfatta, pur sottolineando come i fondi destinati a questo incentivo ambientale potevano essere di più. «Siamo soddisfatti che l’Ue abbia approvato lo schema di Regolamento – ha affermato il presidente Mario Mattioli – ma riteniamo anche che i fondi destinati a questo importante incentivo ambientale siano insufficienti per assicurarne la piena efficacia. Nonostante i vantaggi ambientali riconosciuti da ENEA e Governo al precedente Marebonus e nonostante il fatto che lo stesso Marebonus sia stato dieci volte più efficiente del Superbonus edilizio al 110%, le risorse stanziate per il nuovo incentivo sono state ridotte della metà».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Alis, Guido Grimaldi: «La notizia è positiva perché va nella direzione da noi auspicata del riconoscimento dell’importanza dell’intermodalità e perché attendiamo da tempo il nuovo Regolamento dell’incentivo Marebonus per le prossime annualità. Riteniamo però che i 125 milioni approvati in 5 anni, ovvero 25 milioni annui, non siano sufficienti per una misura virtuosa come il Marebonus, per la quale sarebbe auspicabile uno stanziamento di 100 milioni annui».